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Prosiel (Associazione per la promozione della sicurezza e della qualità dell’impianto elettrico) mantiene la propria posizione e ribadisce l’impossibilità di derogare alla vigente legislazione in materia di impianti elettrici per ambienti domestici e alle relative norme tecniche; l’applicazione solo in parte della norma, da parte dell’installatore, e su richiesta specifica del cliente, compromette la sicurezza dell’impianto.

L’interpretazione della nuova Norma CEI 64-8 – pubblicata nella settima edizione proprio quest’anno – è conforme a quanto dettato dal legislatore in ragione del quadro giuridico operante in materia. Infatti, la legge – più precisamente la Legge 186/1968 e il DM 37/2008 – richiede inderogabilmente che gli impianti elettrici debbano essere realizzati e costruiti a regola d’arte.

L’installatore ha a disposizione due alternative: applicare la vigente norma tecnica e, in tal caso, beneficiare della presunzione di conformità alla regola dell’arte; oppure, effettuare lui stesso un’analisi dei rischi dell’impianto, documentando puntualmente nella dichiarazione di conformità le soluzioni tecniche individuate e applicate per azzerare tali rischi.

La mera opinione relativa alla possibile applicazione parziale delle norme tecniche, distinguendo gli aspetti prestazionali da quelli di sicurezza – sulla base, peraltro, di una valutazione del tutto soggettiva dell’installatore – non trova riscontro nelle norme tecniche per le quali sicurezza e prestazioni appaiono strettamente correlate e parte di unico corpo normativo.

L’impianto, precisa Prosiel, deve essere realizzato a regola d’arte e gli installatori, per legge, sono i soggetti responsabili della corretta esecuzione degli impianti, senza che sia possibile scaricare le responsabilità sui clienti, sulla base di accordi o patti con i medesimi, trattandosi di responsabilità poste a tutela dell’utente finale.