E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 30 aprile 2014, n. 99 il Decreto Ministero dell’Ambiente 24 aprile 2014 recante “Disciplina delle modalità di applicazione a regime del SISTRI del trasporto intermodale nonché specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006”. Il documento prevede l’obbligo di adesione al Sistri solo per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano più di 10 dipendenti.
Nel documento, che esclude dal sistema di tracciabilità dei rifiuti tutte le imprese agricole che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti organizzati di raccolta, sono previste anche altre disposizioni di semplificazione amministrativa, chiarite le modalità di gestione dei trasporti intermodali e prorogato al 30 giugno 2014 il versamento del contributo annuale.
“Venendo incontro alle giuste richieste dei ‘piccoli produttori’ – spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – oggi introduciamo una prima importante semplificazione, rendendo il sistema più ragionevole e meno burocratico ma rafforzando allo stesso tempo i principi inderogabili che sono alla base del progetto, ossia il contrasto alle ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il controllo informatico dei rifiuti pericolosi”.
“Ho convocato per fine mese – continua Galletti – il tavolo di monitoraggio e concertazione con le associazioni interessate per approfondire l’introduzione di ulteriori norme di semplificazione”.
Le imprese obbligate ad aderire al SISTRI restano comunque gli enti e imprese produttori speciali di rifiuti pericolosi da attività agricole e agroindustriali con più di dieci dipendenti. Restano esclusi, indipendentemente dal numero di dipendenti, enti e imprese che conferiscono i rifiuti a circuiti organizzati di raccolta, gli enti e imprese con più di dieci dipendenti produttori iniziali di rifiuti pericolosi, gli enti e imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi che effettuano attività di stoccaggio, gli enti e imprese che effettuano attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento dei rifiuti urbani della Regione Campania, gli enti e imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi da attività di pesca professionale e acquacultura con più di dieci dipendenti.
Sono escluse, indipendente dal numero di dipendenti, enti e imprese iscritti alla sezione speciale “imprese agricole” del Registro delle imprese che conferiscono i rifiuti a circuiti organizzati di raccolta.
Ricordiamo che il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. Il Sistema semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell’illegalità.