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Le questioni dell’energia e dell’ambiente, e quelle del cambiamento climatico, hanno acquisito nuovi caratteri e ulteriore rilievo nel quadro dell’attuale crisi economica.
La constatazione che la depressione dell’attività economica rende meno pressanti i vincoli legati all’uso delle risorse energetiche e al loro impatto ambientale si accompagna infatti agli interrogativi sulle azioni più opportune che dovrebbero essere intraprese per mitigare gli effetti della crisi ed avviare un percorso per il superamento della stessa.

Le tecnologie dell’energia sono oggi, a questo riguardo, un punto di riferimento in un mondo in cui l’innovazione ha un ruolo sempre maggiore nella creazione di benessere. La sostenibilità dello sviluppo associa all’esigenza della salvaguardia del pianeta l’obbiettivo della crescita.

Come rispondere alla sfida di una domanda sempre crescente di energia

L’efficienza negli usi finali dell’energia, nel residenziale, nei trasporti e nell’industria, è forse la risposta più efficace. Altrettanto lo è un buon mix energetico. Occorre diminuire la nostra dipendenza dell’estero, differenziare le fonti attraverso nucleare e rinnovabili, aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti e per tutto ciò il mix delle fonti è decisivo, ma per diminuire i costi, introdurre innovazione, abbassare i consumi e le emissioni, l’efficienza energetica è lo strumento decisamente più importante.
Nel prefigurare interventi per il rilancio dell’economia, si è fatta strada l’idea che la concentrazione degli sforzi di investimento nei processi e nelle tecnologie mirate ad un uso più razionale dell’energia e allo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili (clean energy technologies) potrebbe funzionare da volano per la ripresa economica garantendo, al tempo stesso, la piena coerenza con i vincoli energetici e ambientali. La possibilità di dare forma e attuazione concreta ad una uscita dalla crisi attraverso una sorta di “green new deal” risulta, tuttavia, cosa ben più complessa, ed è in questa prospettiva che il dibattito più recente si è andato sviluppando.
La struttura dell’offerta come della domanda di energia, e il modo in cui il rapporto tra le due è capace di influenzare gli scenari delle emissioni, costituiscono un primo rilevante punto di attenzione. Ma è la risposta che la ricerca può offrire alla correzione dei maggiori squilibri del sistema energetico a rappresentare – assicurando il minor impatto ambientale – il termine ultimo di riferimento per le azioni da intraprendere, e a rendere perciòdecisivo il modo in cui il percorso di sviluppo e diffusione delle tecnologie energetiche viene impostato ed avviato.

Luigi Paganetto – Presidente ENEA