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impianti elettriciSono presenti due capannoni distinti (CAPANNONE 1 – CAPANNONE 2 ambienti ordinari CEI 64.8) con n. 2 alimentazioni distinte con due contatori diversi in bassa tensione, sistema TT, ognuno con proprio impianto di terra.
All’ interno di uno dei due capannoni (il 2) per ragioni di spazio dell’ altro (l’1) hanno allacciato una macchina LASER collegata però all’impianto del CAPANNONE 1 in alimentazione 400V/50Hz + terra alla piastra EQP del capannone 1 e con protezione megnetotermica + differenziale adeguata e coordinata.

L’organismo non fa passare la verifica del DPR 462/01 in quanto sostiene che i due impianti di terra devono essere collegati tra di loro imponendo al mio cliente opere di scavo e di collegamento.
Conclusioni: A mio avviso unico problema è derivato dal fatto (già risolto con aggiunta di bobina di apertura e pulsante di sgancio locale) che l’ alimentazione della macchina debba essere sganciata in caso di pericolo. Per il resto anche se impianti di terra separati possa comunque andare bene.

Per. Ind. Damiano Colpo

impianti elettriciLa prescrizione va contestualizzata all’ambito della verifica del DPR 462, ovvero alla protezione contro i contatti indiretti. Il provvedimento da lei adottato non presenta nessuna validità tecnica ai fini della protezione contro i contatti indiretti (così come per la sicurezza agli eventuali fini antincendio in quanto il comando di emergenza seziona solo una macchina del capannone e non l’intero impianto elettrico dello stesso, comando tra l’altro non prescritto dalla vigente legislazione e normativa tecnica).

Premesso che gli impianti di terra devono essere realizzati secondo le prescrizioni di cui all’art. 413.1.4 della Norme CEI 64-8/4 e nello specifico secondo l’art. 413.1.4.1:

413.1.4.1 Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione devono essere collegate allo stesso impianto di terra.

Nel caso prospettato si ha l’introduzione di un potenziale e di un potenziale di terra in un altro impianto elettrico e pertanto, non tralasciando la verifica delle condizioni di comunione tra i due impianti delle masse e delle eventuali masse estranee, gli impianti di terra devono essere effettivamente tra loro collegati.

Possono non essere necessarie opere edili, considerando l’opportunità di utilizzare l’attuale conduttore di protezione della linea verso la macchina come conduttore di terra (se rispettate le condizioni di cui all’art. 542.3 e tabella 54A della Norma CEI 64-8). Realizzando quindi un collettore locale per equipotenzializzare i due impianti di terra.