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In questo articolo inquadriamo innanzi tutto la prevenzione incendi dal punto di vista normativo e legislativo. Partiamo dalla classificazione degli incendi. Secondo la Norma UNI EN ISO 13943, gli incendi si classificano in:
Classe A: incendio che implica materiali solidi, di solito di natura organica in cui la combustione ha luogo con la formazione di braci incandescenti;
Classe B: incendio che implica liquidi oppure solidi che possono liquefarsi;
Classe C: incendio che implica gas;
Classe D: incendio che implica metalli;
(ex) Classe E: incendio che implica pericoli elettrici;
Classe F: incendio che implica olio da cucina o grasso.

La protezione dagli incendi di una struttura comprende l’adozione di misure di protezione attiva e passiva. La protezione passiva non prevede l’intervento di un operatore o l’azionamento di un impianto limitare gli effetti dell’incendio (dimensioni e tempo). Comprende l’adozione di mezzi di isolamento, distanze di sicurezza, componenti resistenti al fuoco, reazione al fuoco, ventilazione, vie d’uscita (esodo). La protezione attiva, invece, prevede l’intervento dell’uomo o l’azionamento di un impianto e comprende le installazioni di estintori, la realizzazione di un sistema antincendio (rete idrica antincendio), l’installazione di impianti di rivelazione e spegnimento automatico dell’incendio.

La Norma CEI 64-8, norma base per gli impianti elettrici di bassa tensione, dedicata la Sezione 751 alle prescrizioni aggiuntive che si applicano agli impianti elettrici realizzati nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio. Il testo normativo è allineato alle novità introdotte dal Codice di Prevenzione Incendi e dal Decreto Legislativo 81/08 in materia di sicurezza in caso di incendio. La Sezione 751 definisce dato di progetto la valutazione del rischio. La definizione serve al progettista per stabilisce se il luogo è ordinario oppure ci troviamo in un luogo a maggior rischio in caso di incendio. Solo in questo caso, infatti, si applicheranno le prescrizioni della Sezione 751 e la scelta dei componenti elettrici sarà effettuata in ragione delle influenze esterne. A tal fine, la Tabella ZA riporta le caratteristiche che i componenti elettrici devono possedere in accordo con le influenze esterne. Ogni condizione è identificata da un codice alfanumerico composto di due lettere maiuscole e da un numero, secondo il seguente schema:

Prima lettera (categoria generale di influenza esterna): A (Ambientale); B (Uso); C (Costruzione dell’edificio).
Seconda lettera (natura della influenza esterna): A …;  B …; C …
Classe della influenza esterna: 1 …, 2 …, 3 …

Classificazione degli ambienti

Le prescrizioni si applicano a tre ambienti a maggior rischio in caso di incendio, secondo il seguente schema:

  • L’elevata densità di affollamento;
  • L’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio;
  • L’elevato danno ad animali e cose;
  • I luoghi classificati a rischio di incendio elevato (DM 10/03/1998):
    – B02: Locali caratterizzati da bassa densità di affollamento e difficoltà di esodo (ad esempio, i fabbricati di altezza elevata);
    – B03: Locali caratterizzati da alta densità di affollamento e facilità di esodo (ad esempio, ambienti aperti al pubblico come teatri, cinema, centri commerciali);
    – B04: Locali caratterizzati da alta densità di affollamento e difficoltà di esodo (ad esempio, Fabbricati di grande altezza aperti al pubblico come hotel, ospedali, casi di riposo e simili).

Questo è solo uno stralcio dell’articolo pubblicato sul numero di aprile del Giornale dell’Installatore Elettrico. Per leggere l’articolo completo CLICCARE QUI.