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Primo degli articoli di approfondimento sulla nuova Norma CEI 64-8 : 2012, pubblicata lo scorso mese di luglio, e che entrerà definitivamente in vigore il primo novembre. Con la pubblicazione della Norma CEI 64-8 – Settima Edizione 2012, sono rese definitivamente operative le prescrizioni addizionali ai fini delle prestazioni e della fruibilità dell’impianto elettrico dell’unità immobiliare situate all’interno dei condomini e delle abitazioni mono e plurifamiliari, introdotte dalla recentissima variante V3.
Sono esclusi dal campo di applicazione gli impianti nelle unità abitative degli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti alla Legge 1/6/1939 n.1089, e le parti comuni degli edifici residenziali. Le prescrizioni dell’allegato si applicano ai nuovi impianti ed ai rifacimenti completi (realizzati successivamente al 1/09/2011).
Le principali novità riguardano gli interruttori differenziali e le dotazioni minime degli impianti all’interno delle abitazioni.

Interruttori differenziali
Oltre ad alcune correzioni di carattere formale (agli articoli 314.1 parte commento, 526.1 parte commento, capitolo 53, parte commento), in cui si introducono i riferimenti al nuovo documento, la nuova edizione fa riferimento alla Norma CEI EN 62423 “Interruttori differenziali di Tipo B con e senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari”.
La nuova Norma approfondisce quanto introdotto (CEI 64-8 ed. V1 del 2007) all’articolo 531.2.1.4, circa la protezione contro le correnti di guasto non sinusoidali.
Viene infatti sostituito il commento, ed introdotta la classificazione dei dispositivi di protezione tenendo conto, come vedremo in seguito, della EN 62423. Vengono inoltre aggiunte prescrizioni circa la selettività degli interruttori e sul numero minimo di dispositivi, nonché prescrizioni sul differenziale posto a protezione del montante.

Dotazioni minime
La nuova Norma CEI 64-8, pur riconoscendo che il dimensionamento e le dotazioni dell’impianto elettrico devono restare frutto dell’accordo tra progettista installatore e committente, introduce criteri e dotazioni minimi facendo riferimento a tre livelli di prestazioni.
Il livello 1 individua la dotazione minima perchè l’impianto elettrico possa considerarsi conforme alla norma CEI 64-8. Tale livello prevede, in particolare, un numero minimo di punti-prese e punti-luce in funzione della metratura o della tipologia del locale di installazione e un numero minimo di circuiti in funzione della metratura dell’appartamento.
Il livello 2 prevede, rispetto al livello 1, un aumento delle dotazioni e dei componenti e l’aggiunta di servizi ausiliari quali il videocitofono e l’anti-intrusione.
Il livello 3 prevede, rispetto ai livelli 1 e 2, un ulteriore aumento delle dotazioni e l’introduzione della domotica.



Con l’integrazione della Variante nella 64-8 è stata aggiunta la seguente frase: “nel caso di rifacimenti edili di unità immobiliari esistenti facenti parte di un condominio, le prescrizioni relative agli impianti TV, videocitofono, citofonico non si applicano per l’individuazione dei livelli 1 2 e 3, se incompatibili con l’impianto condominiale esistente”.

Quadri, giunzioni ed altre prescrizioni impiantistiche
In unità abitative di superficie fino a 75 m2 gli impianti devono essere dimensionati in modo da poter stipulare un contratto con potenza contrattuale impegnata fino a 3 kW, e 6kW per superfici superiori.
La sezione del montante non deve essere di sezione inferiore a 6 mm2.
Le abitazioni devono essere dotate di uno o più quadri di distribuzione dimensionati per il 15% in più dei moduli installati (con un minimo di due moduli) per consentire ampliamenti successivi .
Deve essere presente un interruttore generale, correttamente identificato ed accessibile all’utente. Il quadro principale dell’unità abitativa deve essere inoltre raggiunto direttamente dal conduttore di protezione proveniente dall’impianto di terra dell’edificio, al fine di permettere la corretta messa a terra degli scaricatori di sovratensione.

Altre dotazioni ritenute minime dalla nuova Norma:

– Le prese TV in ambienti quali soggiorno, camera da letto, studio e cucina devono avere accanto la predisposizione per 6 prese energia. Eventuali prese TV in altri ambienti devono avere accanto almeno una presa energia.
– Accanto ad ogni presa dati o telefonica deve essere installata almeno una presa energia.
– In ogni locale deve essere installata una delle prese deve essere installata in prossimità della porta.
– L’interruttore luci del locale deve essere installato vicino alla porta di accesso, indifferentemente all’interno o all’esterno del locale corrispondente.
– Il comando dei punti luce non direttamente visibili deve essere associato ad una spia di segnalazione integrata atta a segnalare lo stato di “acceso” dell’apparecchio comandato.
-Si consiglia che i punti prese della cucina e il punto presa destinato ad alimentare la lavabiancheria siano in grado di ricevere almeno una spina S30 e di predisporre, in prossimità del tubo di ingresso del gas l’alimentazione elettrica per una eventuale elettrovalvola di intercettazione del gas.

Interruttori differenziali
Fruibilità e prestazioni – Per garantire la una certa continuità di servizio, la protezione differenziale deve essere suddivisa su almeno due interruttori, e se presente, l’interruttore differenziale posto a protezione del montante (che secondo la nuova variante deve avere sezione minima 6 mmq) deve garantire selettività totale nei confronti delle protezioni differenziali a valle.
Se differenziale, l’interruttore generale deve garantire selettività totale nei confronti di tutti gli interruttori a valle, oppure deve essere dotato di dispositivo di richiusura automatica.

Sicurezza – La protezione contro i contatti indiretti nei sistemi TT è in genere affidata all’interruttore differenziale coordinato con l’impianto di terra, secondo la nota Idn * RE < 50 V.
L’interruttore differenziale per uso domestico è tipicamente di tipo AC (Norme EN 61008-1 e EN 61009-1), il cui sgancio è assicurato per correnti differenziali alternate sinusoidali applicate improvvisamente o lentamente crescenti.
Nelle abitazioni questo tipo di interruttore differenziale potrebbe non garantire più un livello accettabile di sicurezza. Gran parte degli elettrodomestici fa infatti uso di circuiti elettronici.
Questi generano al loro interno forme d’onda che non sempre sono sinusoidali (es. il PWM della lavabiancheria), per questo motivo i dispositivi tradizionali potrebbero intervenire per correnti più elevate, o non intervenire affatto.
Per questo motivo la nuova variante raccomanda l’installazione di interruttori differenziali di tipo A o di tipo B (secondo IEC 62423) in base alle possibili forme d’onda delle correnti di guasto dei vari apparecchi elettrici utilizzatori protetti dall’interruttore differenziale.

Dotazioni
Come anticipato, la norma individua le dotazioni minime di un impianto elettrico con riferimento a 3 diversi livelli prestazionali e di fruibilità. Alcune delle dotazioni rese obbligatorie sono state “addolcite” nel passaggio dalla Variante V3 alla Norma definitiva.
Il livello 1 individua la dotazione minima per la conformità alla 64-8. Il livello 2 prevede, rispetto al livello 1, un aumento delle dotazioni e dei componenti e l’aggiunta di servizi ausiliari quali il videocitofono e l’anti-intrusione. Il livello 3 prevede, rispetto ai livelli 1 e 2, un ulteriore aumento delle dotazioni e l’introduzione della domotica.
Vediamo le caratteristiche richieste nel dettaglio:

Numero di circuiti per unità immobiliare:

Superficie unità Livello 1 Livello 3 Livello 3
< 50 m2 2 3 3
Da 51 m2 a 75 m2 3 3 4
Da 76 m2 a1 25 m2 4 5 5
Oltre 126 m2 5 6 7

Numero di punti luce per tipologia di ambiente:

Destinazione d’uso del vano Livello 1 Livello 3 Livello 3
Ingresso 1 1 1
Angolo Cottura 1 1
Cucina 1 2 2
Lavanderia 1 1 1
Locale da bagno 2 2 2
Servizi (WC) 1 1 1
Corridoio < 5 mq 1 1 1
> 5 mq 2 2 2
Balcone o terrazzo se > 10 mq 1 1 1
Ripostiglio se > 1 mq 1 1 1
Cantina / Soffitta 1 1 1
Box auto 1 1 1
Giardino   se > 10 mq 1 1 1
Altri locali (camera
da letto, soggiorno,
studio, ecc.)
da 8 a 12 mq 1 2 2
da 12 a 20 mq 1 2 3
oltre 20 mq 2 3 4

I numeri in grassetto sono variati rispetto alla V3.

Numero di punti prese per tipologia di ambiente:

Destinazione d’uso del vano Livello 1 Livello 3 Livello 3
Ingresso 1 1 1
Angolo Cottura 2 (1) 2 (1) 3 (2)
Cucina 5 (2) 6 (2) 7 (3)
Lavanderia 3 4 4
Locale da bagno 2 2 2
Servizi (WC) 1 1 1
Corridoio < 5 mq 1 1 1
> 5 mq 2 2 2
Balcone o terrazzo se > 10 mq 1 1 1
Ripostiglio se > 1 mq 1 1 1
Cantina / Soffitta 1 1 1
Box auto 1 1 1
Giardino   se > 10 mq 1 1 1
Altri locali (camera
da letto, soggiorno,
studio, ecc.)
da 8 a12 mq 4 [1] 5 5
da 12 a 20 mq 5 [2] 7 8
oltre 20 mq 6 [3] 8 10

Il numero in rosso, tra parentesi quadre, rappresenta il primo tentativo di “edulcorare” il contenuto della Norma  rispetto alla variante V3. Tale numero rappresenta infatti il numero di prese “Jolly”, cioè le prese che possono essere spostate in un altro locale, a patto che il numero di prese nell’unità abitativa non sia variato. Il numero di prese per la camera da letto è stato ridotto di una unità per tutti e tre i livelli.
La norma chiarisce che se il bagno è molto piccolo, e non si può prevedere l’inserimento della lavatrice, i punti prese passano da 2 a 1, indipendentemente dal livello.  Inoltre in ogni locale, almeno una presa deve essere nei pressi della porta d’ingresso.

La Norma precisa che se l’ingresso è costituito da un corridoio si applicano i valori di quest’ultimo. Se il corridoio è più lungo di 5 metri, anno aggiunti 1 punto luce ed un punto presa.

Numero di prese telefono / dati per vano
Tutte le prese devono avere accanto la predisposizione per 1 presa energia.
Tuttavia, rispetto alla Variante V3 non è più necessaria una presa telefono dati per ogni locale. Per appartamenti fino a 50 mq basta una sola presa indipendentemente dal livello. Per impianti di livello 1 e 2 bastano due prese se la superficie è fino a 100 mq e tre per appartamenti di oltre 100 mq.  Negli impianti di livello 3 “bastano” tre prese se la superficie è fino a 100 mq e quattro per appartamenti di oltre 100 mq. Dove metterle? Ovviamente dove vuole il committente.

Numero di prese TV per vano
Tutte le prese devono avere accanto la predisposizione per 1 presa energia:

Superficie unità Livello 1 Livello 3 Livello 3
Cucina 1 1 1
Camera da letto 1 1 1
Soggiorno 1 1 1
Studio 1 1 1


Le prese TV in ambienti quali soggiorno, camera da letto, studio e cucina devono avere accanto la predisposizione per 6 prese energia. Eventuali prese TV in altri ambienti devono avere accanto almeno una presa energia.

Precisazioni
La norma precisa che tutti i cavi devono essere sfilabili, e consiglia un diametro dei tubi di almeno 1,5 volte l’ingombro dei cavi (la circonferenza circoscritta). Le cassette di derivazione devono essere libere per almeno il 20% del volume.