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Nel corso dell’ultimo anno censito (il 2013) i Vigili del Fuoco sono intervenuti per domare oltre 30.000 incendi, un terzo dei quali imputabili probabilmente a cause elettriche. Circa il 70% dei decessi durante gli incendi sono causati dai fumi e dai gas emessi dalla combustione dei materiali. Anche se troppo spesso la causa viene sbrigativamente attribuita a cortocircuiti, l’immagine degli impianti e degli utilizzatori installati nel nostro paese non è certo confortante.
Secondo Michele Mazzaro, del nucleo investigativo antincendi del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, intervenuto al convegno ANIE-AICE dal titolo “Il rischio incendio nell’impianto elettrico – quando la sicurezza passa dai cavi” svoltosi ieri (martedì 15 settembre) a Expo, nel padiglione Unione Europea “imputare la causa di un incendio ad un cortocircuito è di certo facile, sbrigativo e risponde alle domande dei media. Tuttavia le cause sono le più disparate e sempre più spesso riguardano gli utilizzatori” aggiunge Mazzarro “i dispositivi di protezione dell’impianto sono spesso inefficaci per guasti interni alle apparecchiature“.

La risposta del Normatore…
Negli ultimi anni i documenti normativi (del CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano e dell’UNI, l’ente Italiano di Normazione) sono sempre più concreti e completi. L’intervento dell’Ing. Cristina Timò, direttore Tecnico del CEI, conferma l’impegno crescente e la sempre più stretta collaborazione del CEI con i Vigili del Fuoco: “i Vigili del Fuoco sono sempre più parte attiva nella redazione dei documenti Normativi, contribuendo già dai gruppi di lavoro e all’interno dei Comitati Tecnici“.

… e del Legislatore
Entreranno tra poco in vigore alcuni importanti provvedimenti in materia di stampo sia nazionale che europeo: il nuovo “Codice di prevenzione incendi” Decreto 3 Agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139” aggiorna le modalità applicative delle norme tecniche di prevenzione incendi e il Regolamento UE 305/2011, che dal 1° Luglio 2013 ha sostituito la Direttiva 89/106/CE, dispone che i fabbricanti appongano la Marcatura CE sui prodotti da costruzione che vengono commercializzati all’interno dell’Unione Europea, in conformità a quanto prescritto dalle norme armonizzate applicabili agli specifici prodotti (il Regolamento non ha bisogno di essere recepito in quanto Legge Comunitaria e, pertanto, è già vigente in tutti gli Stati. La precedente Direttiva 89/106 richiedeva agli Stati Membri di essere recepita). “La direttiva CPR rappresenta una svolta per il mercato e una grande sfida per i costruttori…“, afferma Dario Giordani, membro della task force CPR di Europacable. “…originata in particolare da un enorme sforzo da parte dei costruttori di cavi“.

I nuovi regolamenti imporrano ai costruttori di cavi, per l’apposizione della marcatura CE (ora “autocertificata” da ogni costruttore), la verifica da parte di organismi accreditati della classe di reazione al fuoco.
L’industria dei cavi si dice pronta a fare la sua parte, ma con il supporto di tutta la filiera: “i cavi senza particolari requisiti antincendio sono purtroppo ancora diffusissimi e commercializzati” sostiene il presidente AICE, Stefano Bullettie molti professionisti e installatori ancora li consigliano, prescrivono e installano, anche se il risparmio è minimo confronto ad un cavo con ben più alte performances“.

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