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La protezione contro i contatti indiretti nelle camere di un albergo può essere realizzata per separazione elettrica, con un trasformatore di isolamento da 12 kVA monofase 230V/230V derivato da un sistema TT?

Nicola Magarotto

Difficile che una o più (quante?) camere di albergo possano avere potenza installata pari a 12 kVA! In ogni caso la separazione elettrica è prevista per un solo apparecchio utilizzatore secondo le prescrizioni di cui all’art. 413.5 della Norma CEI 64-8/4.
Può essere adottata per più apparecchi utilizzatori secondo le prescrizioni di cui all’art. 413.6 della Norma CEI 64-8/4. Reputiamo complesso garantire le condizioni prescritte dal suddetto articolo per un albergo o per una camera d’albergo, anche alla luce della Nota 2 all’articolo citato “Questa misura di protezione è applicabile solo quando l’impianto è controllato da o sotto la supervisione di persone addestrate”.
Inoltre, nella condizione prospettata, è da rispettare l’art. 701.412.05 della Sezione 701 della CEI 64-8/7 “Locali contenenti bagni o docce” che prescrive per la protezione contro i contatti indiretti l’utilizzo dei dispositivi differenziali con corrente di intervento non superiore a 30 mA; nella Sezione 701 la protezione mediante separazione elettrica è ammessa (art. 701.413.5) per circuiti che alimentano un solo apparecchio utilizzatore o una sola presa a spina.
Vi è poi l’aspetto collegato alla possibile classificazione dell’albergo quale “luogo a maggior rischio in caso d’incendio” in quanto attività soggetta alle visite e ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del DPR 1.08.2011 n° 151 indicata al n° 66 con l’applicazione delle prescrizioni contenute nella Sezione 751 della Norma CEI 64-8/7.

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