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L’Authority conferma l’aumento della bolletta elettrica dello 0,7%.
Nonostante la diminuzione dei prezzi sul mercato dell’energia, pesa la decisione del governo Letta di finanziare gli energivori, ovvero i settori industriali che fanno maggior uso di elettricità.
“Questa componente – secondo l’AEEG – da sola vale l’1,6% della spesa complessiva legata agli oneri di sistema”.
Nel caso dell’elettricità, nonostante l’aumento, si può dire che la liberalizzazione ha in parte funzionato. E’ stato infatti possibile contenere il rincaro al di sotto dell’1% grazie al calo dei costi del chilowattora “riferito all’attività in libera concorrenza” che ha prodotto una diminuzione dell’1,2% sulla bolletta.
Sulla bolletta della luce, la più cara d’Europa, pesano come noto per oltre il 20% gli oneri di sistema, in sostanza premi e incentivi che sono così distribuiti: per l’86,31% incentivi alle “fonti rinnovabili e assimilabili”, il 2,03% va al contributo per le spese delle Fs, per il 2,13% alla “messa in sicurezza del nucleare e compensazioni territoriali, per lo 0,18% al bonus per le famiglie meno abbienti, per il 6,92% alla “copertura alla agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia elettrica”.