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A poche settimane dalla chiusura dell’inchiesta pubblica del Progetto C. 1255 (scaduta il 20 aprile scorso) che introduceva la variante V1 alla regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica, esce in inchiesta pubblica il progetto C. 1260 (scadenza 13 luglio) che introduce il nuovo Allegato O.

Variante V1
Come molti ricorderanno, il progetto C. 1255 conteneva la nuova Parte 3 contenente il nuovo testo delle regole di connessione alle reti AT del Distributore. Secondo quanto indicato al paragrafo 7.1 l’inserimento di un nuovo utente sulla rete AT può avvenire con i seguenti schemi:
– inserimento in antenna;
– inserimento rigido in derivazione a T;
– inserimento in entra-esce.

Figura 1 – schemi di inserimento di un utente AT.

Comprendeva, inoltre, il nuovo allegato normativo N ter “Conformità dei gruppi di generazione rotanti”.

Con il Progetto C. 1260, il CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano, introduce il nuovo Allegato O “Controllore Centrale di Impianto”. Compito del CCI – Controllore Centrale di Impianto è coordinare il funzionamento dei diversi elementi affinché l’impianto operi in maniera da soddisfare sia le richieste del Distributore sia regolazioni e controlli anche da parte di eventuali ulteriori operatori come, ad esempio, gli intermediari per l’aggregazione ai fini della partecipazione al MSD – Mercato dei Servizi di Dispacciamento.
Deve, pertanto, essere in grado di acquisire e processare tutte le informazioni necessarie per la gestione delle interfacce con:
il distributore (DSO), utilizzando lo standard di comunicazione IEC 61850 e reti di trasmissione dati (funzionalità di scambio dati). In questo caso il CCI costituisce anche l’unico punto di interfaccia per lo scambio di informazioni fra le unità di generazione/accumulo costituenti l’impianto ed il DSO;
gli elementi costituenti l’impianto, in maniera da soddisfare alle prescrizioni della Norma CEI 0-16 riportate al punto di connessione con la rete, nel rispetto delle curve di capability prescritte per le unità di generazione e di accumulo (funzionalità di regolazione e comando);
gli eventuali aggregatori, secondo le modalità disciplinate negli Allegati O e T della Norma CEI 0-16 (funzionalità di scambio dati).

In accordo con la definizione delle priorità operate dall’ARERA – Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente, da un punto di vista realizzativo nel CCI si possono individuare almeno le seguenti unità funzionali:
– unità di interscambio di informazioni con il DSO e gli ulteriori operatori abilitati;
– unità di acquisizione grandezze al Punto di connessione (misure e segnali);
– unità di elaborazione;
– unità di regolazione degli elementi di impianto;
– unità di interscambio di informazioni con gli elementi di impianto;
– unità di memorizzazione (data logger).

Il CCI, che può essere integrato come funzionalità aggiuntiva in altri apparati d’impianto, è predisposto per assolvere le funzionalità di monitoraggio e scambio dati e le funzionalità di controllo, regolazione e comando. Le modalità di funzionamento sono descritte nel capitolo O.5 (solo monitoraggio e/o di controllo autonomo o asservito) e riguardano tre tipologie di prestazioni funzionali:
– PF1 (obbligatorie), ossia funzionalità sempre presenti in ogni tipologia di CCI, comprendono le informazioni relative all’impianto (misure e stati), in accordo con quanto prescritto dal Codice di Rete;
– PF2 (opzionali), ossia funzionalità aggiuntive che il CCI deve essere predisposto a svolgere a supporto del sistema elettrico, comprendono la partecipazione dell’impianto alla regolazione della tensione nel punto di connessione alla rete e la partecipazione dell’impianto alla limitazione della potenza attiva;
– PF3 (facoltative), ossia funzionalità la cui implementazione dipende dall’iniziativa del produttore, comprendono la gestione dell’impianto e la partecipazione al mercato dei servizi di dispacciamento.

Per la partecipazione al Mercato dei servizi di Dispacciamento, le tipologie di impianti e le condizioni da applicarsi riferite alle prestazioni funzionali (PF1, PF2 e PF3) sono stabilite dall’ARERA.


Figura 2 – schema generale del sistema CCI con relative interfacce funzionali. La figura, elaborata dalla Figura A.O.1 dell’Allegato O, ha l’obiettivo di illustrare le principali funzioni del Controllore Centrale di Impianto rispetto agli altri elementi (scambio di informazioni) senza definire interfacce fisiche e loro caratteristiche.

Caratteristiche del Controllore Centrale di Impianto
L’Allegato definisce nel dettaglio le modalità di funzionamento del CCI, le sue prestazioni funzionali, lo schema generale del sistema (schema delle interfacce e della funzione di regolazione), le modalità per il monitoraggio dell’impianto e lo scambio dei dati (O.8), le funzioni di regolazione della tensione e limitazione della potenza attiva (partecipazione alla regolazione della tensione di rete al punto di connessione e funzione di regolazione per l’erogazione di potenza reattiva con valore del cosϕ costante), la gestione dell’impianto e partecipazione al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (O.10), la compatibilità e priorità fra le funzioni di regolazione del CCI (O.11), gli schemi di installazione del Controllore Centrale di Impianto (O.12).
Le principali caratteristiche del Controllore Centrale di Impianto sono definite nel capitolo O.13. In particolare, è richiesto che il CCI sia un componente di tipo industriale che rispetti le caratteristiche di robustezza, isolamento, compatibilità ambientale, compatibilità elettromagnetica, nonché ogni altra prescrizione di buona norma tecnica riferibile all’ambiente ed alle modalità in cui il dispositivo dovrà operare. A tal fine il CCI deve disporre di:
– due porte fisiche per la gestione delle comunicazioni verso l’esterno dell’impianto;
– di una porta fisica per i servizi di configurazione e manutenzione;
– di ulteriori porte fisiche secondo le esigenze per la connessione agli elementi d’impianto.

Devono, inoltre, essere garantiti gli aspetti di sicurezza (cybersecurity) in accordo con quanto prescritto nell’Allegato T “Segnali su protocollo CEI EN 61850”.
Nel Capitolo O.14 troviamo le caratteristiche del data logger (memorizzazione dei dati) con lo scopo di permettere la verifica della corretta disponibilità del CCI e lo stato di funzionamento, mentre il capitolo O.15 è dedicato alle prove (funzionali, di isolamento, di compatibilità ambientale e EMC, relative alla Cybersecurity Hardware, di conformità e di commissioning).
Fa parte dell’Allegato O anche un’appendice informativa (App. O-1) che riporta le indicazioni per l’interscambio di informazioni fra DSO e CCI.

Il Mercato dei Servizi di Dispacciamento.
Ricordo, infine, che con Mercato per il Servizio di Dispacciamento si intende la sede di negoziazione delle offerte di vendita e di acquisto di servizi di dispacciamento, utilizzata da Terna per:
– Risolvere le congestioni fra diverse zone (geografiche e/o virtuali);
– L’approvvigionamento della riserva (margine di potenza, rispetto al fabbisogno previsto, per compensare gli scarti tra produzione e consumo di energia elettrica);
– Il bilanciamento in tempo reale tra immissioni e prelievi.
È gestita dal GME – Gestore del Mercato Elettrico. Possono partecipare al Mercato dei Servizi di Dispacciamento le unità abilitate alla fornitura di servizi di dispacciamento e le offerte (semplici o multiple) possono essere presentate solo dagli utenti del dispacciamento.
I servizi sottesi ai meccanismi del Mercato per il Servizio di Dispacciamento sottesi al Controllore Centrale di Impianto riguardano:
– Servizi di Bilanciamento;
– Regolazione terziaria di potenza;
– Regolazione secondaria di potenza.
Per maggiori dettagli si rimanda a quanto descritto dal GME nel suo sito web: mercatoelettrico.org

L’inchiesta pubblica del progetto (45 pagine più le copertine scaricabile QUI dal sito CEI) scade il 13 luglio prossimo.

Antonello Greco