Non ho ben capito se e da quando occorrerà dimensionare l’impianto elettrico di un appartamento per una potenza di 6 kW indipendentemente dalla sua grandezza.
Giuseppe Russi
Già l’attuale settima edizione della Norma CEI 64-8 contiene prescrizioni relative alla potenza impegnata dell’unità abitativa, prevedendo fino a 3 kW in unità abitative di superficie fino a 75 m2 e di 6 kW per superfici superiori:
37.2 Dimensionamento dell’impianto
Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto ed il committente, in funzione delle esigenze impiantistiche di quest’ultimo e del livello qualitativo dell’unità immobiliare, si forniscono i criteri minimi e le dotazioni minime con riferimento a tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità:
• Livello 1: livello minimo previsto da questa Norma. • Livello 2: per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti, tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti. • Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (domotica). NOTA I livelli non sono collegati alle categorie catastali e alle classi di prestazioni energetiche degli immobili. Alla qualità di una unità immobiliare concorre anche il livello dell’impianto elettrico.
Le dotazioni minime previste per i tre livelli sono elencate nella Tabella A.
Gli impianti devono essere dimensionati in modo che l’utente possa stipulare un contratto con potenza contrattualmente impegnata fino a 3 kW in unità abitative di superficie fino a 75 m2 e di 6 kW per superfici superiori.
I cavi devono essere sfilabili qualunque sia il livello dell’impianto, ad eccezione di elementi prefabbricati o precablati.
Qualora dovesse “passare” la modifica attualmente in inchiesta pubblica (almeno 6 kW sempre), la prescrizione diventerà operativa dal momento dell’entrata in vigore della nuova edizione (ottava) della Norma. Forse per fine anno.