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~DVi chiedo un chiarimento in merito al relamping, ovvero:
SITUAZIONE
Plafoniere esistenti (es. le classiche 2x36W o 4x18W con tubi fluorescenti) presso uffici/scuole/ospedali/luoghi di lavoro/ecc., inserite in un impianto dotato di progetto e dichiarazione di conformità supportati da riferimenti normativi non più vigenti, ossia non riferiti alla 12464-1 vigente,

OPERAZIONE
Io installatore vado a sostituire le plafoniere esistenti con plafoniere (es.: a LED) aventi caratteristiche illuminotecniche simili a quelle esistenti (flusso luminoso e fotometrica comparabile),

DOMANDE
1. Tale operazione di mera sostituzione rientra nell’ambito della manutenzione straordinaria del decreto 37/08 come riteniamo?
2. Posso eseguire e certificare tale operazione di manutenzione straordinaria senza però eseguire alcuna verifica illuminotecnica (senza eseguire alcun progetto come previsto nel caso di manutenzione straordinaria e quindi senza tenere conto della 12464-1), ma
fornendo quindi prestazioni illuminotecniche similari alla situazione pre-esistente anche se non conformi alla 12464-1?
[Nota: il nostro dubbio è relativo al fatto che eseguirei un’operazione che potrebbe rendere un risultato illuminotecnico non secondo normativa vigente, o che potrebbe soddisfare solo alcuni dei parametri della 12464-1 ma non altri]
3. Nel caso in cui la risposta a uno dei quesiti di cui sopra sia negativa, come mi devo comportare nel caso di richiesta di sola sostituzione di corpo illuminante/plafoniera?
Inoltre:
4. La mera sostituzione di tubo fluorescente con tubo LED (senza modifiche al cablaggio), e senza sostituzione del corpo illuminante, può essere eseguita senza tenere conto di eventuali differenze risultanti nei parametri illuminotecnici del corpo illuminante stesso né della 12464-1?

CIE impianti via form

~RLa norma EN 12464 2011, sostituisce la UNI EN 12464 2004, è norma europea vigente in Italia ma è una norma contrattuale e non ha applicazione obbligatoria come le norme citate esplicitamente nelle direttive europee, nei regolamenti europei e dalla legislazione nazionale.
Al proposito all’art. 22 del D. Lgs 81/08 è fatto obbligo ai progettisti dei luoghi di lavoro e degli impianti di rispettare i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza del lavoro, e quindi implicitamente riferirsi alla norma citata (vedasi anche il punto 1.10.1 dell’Allegato IV DLgs 81/08).
Pertanto si deve verificare nel progetto degli impianti elettrici redatto da professionista abilitato se l’applicazione degli standard tecnici di cui alla suddetta norma siano stati richiesti dal Committente ed applicati dal progettista dell’impianto di illuminazione, che può essere soggetto diverso dal progettista degli impianti elettrici; in quest’ultimo caso è evidente che deve essere esplicito il limite dell’incarico ai soli impianti elettrici con esclusione degli impianti di illuminazione.
Gli apparecchi di illuminazione non sono parte dell’impianto elettrico ai sensi del DM 37/08 art. 2 comma e) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica: i circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere.

Come da premessa le singole risposte
1 No, non rientra nella manutenzione straordinaria in quanto gli apparecchi di illuminazione non fanno parte dell’impianto elettrico e non deve essere rilasciata dichiarazione ai sensi del decreto 37/08.
2 Non è compito dell’installatore, ma del progettista, verificare i requisiti illuminotecnici.
3 L’installatore si deve far rilasciare dal Committente il progetto illuminotecnico, la posizione di installazione degli apparecchi e le istruzioni di montaggio degli stessi.
4 No. Si ricorda inoltre che la sostituzione delle lampade fluorescenti lineari con “tubi a led”espone ad un rischio ulteriore, in quanto senza adeguate misure di sezionamento dell’apparecchio di illuminazione (ad esempio con apposizione di appositi avvisi di pericolo) uno dei contatti della lampada può andare in tensione durante le operazioni di installazione e/o futura sostituzione con pericolo di elettrocuzione per l’operatore.