A partire dal 2004, l’ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, pubblica annualmente il monitoraggio dello sviluppo degli impianti di piccola generazione (PG) e di microgenerazione (MG) e una relazione sugli effetti della generazione distribuita (GD) sul sistema elettrico.
I dati relativi all’anno 2020 sono stati pubblicati sul sito www.arera.it in data 22 dicembre 2022: Relazione 20 dicembre 2022 n. 703/2022/I/eel “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti di generazione distribuita in Italia per l’anno 2020”.
Secondo quanto indicato da ARERA, nel 2020 la produzione italiana lorda di energia con impianti che ricadono nella definizione di generazione distribuita è stata di 70,9 TWh con un incremento di 1,3 TWh rispetto al 2019. La produzione degli impianti di generazione connessi al sistema di distribuzione, quindi, ha rappresentato il 25,3% dell’intera produzione nazionale di energia elettrica. Di questa, quella prodotta con impianti di generazione con potenza nominale inferiore a 10 MVA (GD-10 MVA) è stata di 58,1 TWh pari al 20,4% dell’intera produzione nazionale di energia elettrica, con un incremento di 0,4 TWh rispetto all’anno 2019. Rientrano in questa categoria 951.409 impianti (potenza efficiente lorda pari a 29.374 MW) installati al 31 dicembre 2020, in altre parole:
- 125 impianti idroelettrici per una potenza efficiente lorda pari a 3.144 MW e produzione di 10,8 TWh (18,6% della produzione da GD-10MVA);
- 159 impianti termoelettrici per una potenza pari a 4.675 MW e produzione di 22,2 TWh (38,2% della produzione da GD-10 MVA);
- 1 impianto geotermoelettrico di potenza efficiente lorda pari a 1 MW (produzione di nulla);
- 334 impianti eolici per una potenza efficiente lorda pari a 1.066 MW e produzione di 1,7 TWh (2,9% della produzione da GD-10 MVA);
- 790 impianti fotovoltaici per una potenza pari a 20.488 MW e produzione di 23,4 TWh (40,3% della produzione da GD-10 MVA).
In relazione alla fonte utilizzata, il 76,7% dell’energia elettrica prodotta è di origine rinnovabile e, tra le fonti rinnovabili, quella solare fotovoltaica occupa un posto di rilievo con una produzione pari al 32,2% dell’intera produzione da GD (percentuale che sale al 40,3% analizzando solo la produzione da GD-10 MVA).
Per quanto riguarda la connessione alla rete elettrica, secondo i dati riportati da ARERA, il 96,7% degli impianti di produzione sono connessi alla rete di bassa tensione. L’energia elettrica immessa da questi impianti di produzione rappresenta il 17,0% del totale dell’energia elettrica immessa nella rete (16,4% nel caso della GD-10 MVA). Si tratta per lo più di impianti fotovoltaici caratterizzati da taglie di potenze “medie molto ridotte e da un numero di ore equivalenti di produzione inferiore rispetto alle altre tipologie impiantistiche”.
Nell’anno 2020, la produzione lorda da impianti fotovoltaici (935.704 impianti con una potenza efficiente lorda totale pari a 20.032 MW), è stata pari a 22.813 GWh con un incremento di 919 GWh rispetto all’anno precedente, come conseguenza dell’aumento del numero di impianti fotovoltaici installati (+71.467 impianti con una maggiore potenza efficiente lorda totale di 682 MW).
Sono connessi alla rete di distribuzione di media tensione il 62,5% degli impianti di produzione (66,6% nel caso della GD-10 MVA). L’energia immessa da questi impianti di produzione è pari al 68,8 % del totale della generazione distribuita (che sale al 78,8% restringendo l’analisi alla GD-10 MVA).
La rimanente quota del 12,3% (energia immessa pari al 17,0% del totale della generazione distribuita) è riferita a impianti di produzione connessi alla rete in alta tensione.
Restringendo l’ambito alla piccola generazione, scopriamo che nel 2020 la produzione italiana lorda di energia elettrica è stata di 32.889 GWh con un aumento di 1,0 TWh rispetto all’anno 2019, imputabile soprattutto all’aumento della produzione degli impianti fotovoltaici.
Il primato delle installazioni spetta alla Lombardia (145.453 impianti) seguita dal Veneto (133.616 impianti), mentre la maggior produzione lorda è stata registrata in Puglia con 2.810.686 MWh. Il rapporto fornisce anche l’interessante parametro della produzione netta suddivisa fra la quota di energia consumata in loco e quella immessa in rete. In questo caso, la percentuale di maggior consumo in loco spetta alla regione Liguria con il 56,39%, seguita dal Trentino-Alto Adige con il 53,70%. I valori confermano un lieve aumento della quantità di energia elettrica autoconsumata in termini assoluti, tendenza che si registra da alcuni anni, imputabile soprattutto agli impianti termoelettrici alimentati da fonti non rinnovabili e agli impianti fotovoltaici. Sul fronte opposto, invece, la maggior immissione in rete si registra in Basilicata dove la quota di consumo in loco è del 9,52%.
Per quanto riguarda la fonte eolica, nell’anno 2020 sono stati installati 5.404 impianti eolici per una potenza efficiente lorda pari a 3.296 MW e una corrispondente produzione pari a 5.475 GWh.
Figura 1: Produzione di energia elettrica in Italia dal 1861 al 2021.
Prima di terminare vorrei presentarvi alcuni dati di sicuro interesse per chi segue l’evoluzione delle fonti rinnovabili che sta segnando questo periodo volto all’elettrificazione dei consumi.
Il primo dato è desunto dal rapporto del GSE “Monitoraggio statistico degli obiettivi nazionali e regionali sulle FER – Anni 2012-2020”. Il rapporto presenta l’analisi dei risultati con riferimento agli obiettivi vincolanti fissati per l’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE. Questi riguardano la quota al 2020 dei consumi finali lordi complessivi di energia e la quota dei consumi finali lordi di energia nel settore dei trasporti. Per quanto attiene ai consumi finali, l’obiettivo di copertura da fonti rinnovabili era pari ad almeno il 17%, mentre la quota dei consumi finali lordi di energia nel settore dei trasporti coperta da fonti rinnovabili era fissata ad almeno il 10%. A questo settore è dedicata anche il rapporto “Energia nel settore Trasporti 2005-2021” consultabile sul sito del GSE – Gestore Servizi Energetici.
Da quanto emerge dal monitoraggio dei risultati nel periodo 2012-2020, nel 2020 la quota dei consumi finali lordi complessivi coperta dalle fonti rinnovabili è pari 20,4%, mentre per quanto riguarda il settore trasporti la quota dei consumi si attesta al 10,7%. Entrambi superiori agli obiettivi.
A tal riguardo si riporta il grafico di confronto fra l’andamento osservato della quota FER sui consumi finali di energia secondo le traiettorie previste dal Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN) e gli obiettivi vincolanti fissati dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020.
Figura 2: Quota dei consumi finali lordi di energia coperta dalle fonti rinnovabili.
Il secondo dato è quello tratto dalla Statistica trimestrale sul settore fotovoltaico in Italia elaborato dal GSE. Il base alle rilevazioni nei primi nove mesi del 2022 il comparto del fotovoltaico ha registrato un incremento significativamente più elevato rispetto agli ultimi anni, con circa 1.140.000 impianti fotovoltaici (12% in più rispetto al 2021) con una maggior potenza di 24,2 GW (+7%) e una produzione di poco inferiore a 24 TWh (+12% rispetto allo stesso periodo del 2021).
La crescita ha riguardato tutte le classi di potenza con un aumento del 126% del numero di impianti attivati nel 2021 e una potenza superiore al 150%. La classe che ha registrato il maggior incremento è quella con potenza nominale compresa fra 3 kW e 20 kW.
A livello regionale, la Lombardia si conferma la regione con maggiori installazioni (+ 22.804) e una maggior potenza installata (+ 256,8 MW) seguita dalla Sicilia (+ 178,1 MW). Fra le principali città, invece, in valori assoluti, la prima posizione è quella di Roma (16.466 impianti con una potenza di 191,0 MW e un incremento di 10 MW nei primi 9 mesi del 2022), seguita da Bari e Milano, rispettivamente con 2.231 impianti (44,1 MW con un incremento di 3,1 MW) e 2.140 impianti (37,2 MW con un incremento di 4,1 MW).
Figura 3: Evoluzione delle installazioni di impianti fotovoltaici in Italia dal 2010 al mese di settembre 2022.
(Fonte: GSE – Nota trimestrale FTV – terzo trimestre 2022).