QUESITO TECNICO
LPS che non serve più… cosa farne?
- 10100
- 10 Dicembre 2019
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Con la presente, si chiede cosa fare e /o azioni da intraprendere nel caso in cui un edificio scolastico è provvisto di un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (LPS esterno) e successivamente , a seguito di valutazione del rischio secondo le norme CEI 81-10/2 , risulta auto protetto in quanto R1< RT.
Santo Liistro
Due possibilità:
1. Si smonta e si smaltisce (costoso);
2. Lo si lascia dov’è. Non è più necessario attuare le procedure di manutenzione previste dalla Guida CEI 81-2 e le verifiche ispettive di cui al DPR 462/01. E’ necessario comunque assicurare che l’LPS non possa recare danno alla struttura o alle persone. Utile allo scopo fissare un controllo periodico (esame a vista) a cura del datore di lavoro, sullo stato delle connessioni , degli ancoraggi, dello stato di conservazione, ecc…
Buonasera,
nel caso del punto 2, se l’impianto risulta denunciato, occorre darne comunicazione agli organi competenti (INAIL, ASL) per la cancellazione della matricola.
@enrico: giusta osservazione. anche nel caso di cui al punto 1. grazie!
Buongiorno, nel caso in cui ci sia LPS esterno ma non quello interno? Conviene smontarlo? Poi vi smontato completamente o é sufficiente scollegarlo dalle calate?
Grazie
Buongiorno, scrivo in quanto mi è capitato di trovarmi in condizioni analoghe.
A mio avviso la soluzione migliore è dismettere tutto.
Se si dovesse scegliere la seconda soluzione sarebbe infatti necessario continuare a manutenere l’impianto secondo tutto quanto previsto da norma.
Un impianto non manutenuto può essere fonte di grandi rischi a tutti i livelli (banalmente anche la tenuta meccanica della gabbia) oltre che chiaramente a livello elettrico.
Un impianto dismesso si configura sempre come rifiuto e non può essere lasciato dov’è.
I rifiuti devono essere rimossi e smaltiti secondo legge non possono rimanere sull’immobile.
Questo almeno in base alla mia esperienza.
Saluti
Buongiorno, mi inserisco ( in ritardo) nella discussione. Condivido quanto detto : L’impianto LPS può essere lasciato sul posto, ma, come detto sopra ” bisogna assicurarsi che l’LPS non possa assicurare danno alla struttura”. Il che equivale ad effettuare verifiche e manutenzioni periodiche.
In conclusione in caso di autoprotezione suggerisco di smantellare l’impianto; in alternativa effettuarne la manutenzione periodica.
Cito un caso realmente accaduto in zona:
Edificio scolastico con gabbia di faraday realizzata anni “90. Successivamente, a seguito calcolo fulminazione dove l’edificio risulta autoprotetto, la manutenzione viene abbandonata e non più effettuate le verifiche periodiche. Qualche anno fa durante un temporale notturno l’edificio è colpito da fulminazione diretta, si innesca un incendio in un ala della scuola. I Vigili del Fuoco fanno la loro indagine e rilevano diverse calate scollegate. La corrente del fulmine, intercettata dalla gabbia, si è poi scaricata a terra attraverso una tubazione del gas che passava a poca distanza da una calata (scollegata) e innescato l’incendio. Le calate si rileva sono state scollegate durante lavori di ristrutturazione edile e non più collegate. Parte una comunicazione di notizia di reato a carico del datore di lavoro per omessa manutenzione all’impianto di protezione da scariche atmosferiche.
In conclusione se l’edificio è “autoprotetto” non c’è obbligo di realizzare un LPS esterno, se l’impianto LPS è presente ma non è manutenzionato può diventare il mezzo per cui si crea un danno alla struttura.
Paolo Mingardo