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~DL’utilizzo di un impianto domestico esistente per un cantiere di ristrutturazioni interne di piccole dimensioni implica necessariamente l’utilizzo di un quadro ASC e il rilascio della dichiarazione di conformità, anche collegato a spina all’impianto esistente, oppure se è possibile connettersi direttamente all’impianto senza installare e certificare nulla, anche utilizzando prolunghe, avvolgitori, ecc..? Nel caso particolare, si utilizzeranno solo prolunghe, avvolgitori e dispositivi utilizzatori.
 
Leggendo la guida CEI 64-17 trovo alcuni passi discordanti e vi chiedo se potete fare chiarezza. All’art. 1.2 si dice che “le spine e i cavi di alimentazione di apparecchi utilizzatori portatili o trasportabili non costituiscono elemento dell’impianto di cantiere” e all’art. 4.5 si dice che “è consentita l’alimentazione di apparecchi utilizzatori mobili o trasportabili, senza dover realizzare un impianto di cantiere”. Quindi, se ho ben capito, connettendo direttamente l’apparecchio anche usando prolunghe (considerate come cavo di alimentazione dell’apparecchio per quanto detto all’art.1.2), non creo un impianto di cantiere. Al successivo art.7 però si dice di disporre il quadro ASC anche se l’impianto è composto da sole parti mobili, quali ad esempio prolunghe ed avvolgitori, però, per gli altri articoli di cui sopra, io non ho creato un impianto.. come si esce da questo “circolo vizioso”?

Michele Vernelli

~RIl collegamento di apparecchiature mobili o trasportabili a mezzo dei cavi di alimentazione, o di prolunghe, ad un impianto elettrico esistente non costituisce un impianto elettrico di cantiere.  Se vengono alimentate apparecchiature fisse, o di altro tipo, per mezzo di un quadro ASC con sottesi cavi e prolunghe di alimentazione si realizza un impianto di cantiere con tutti gli adempimenti e gli obblighi relativi.