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I locali da bagno e doccia presentano, nei confronti dell’ elettrocuzione, condizioni ambientali particolari che determinano un maggiore rischio rispetto agli altri locali in genere.
Come è noto, la corrente che, in caso di elettrocuzione, può attraversare il corpo umano, dipende (a parità di altre condizioni) fondamentalmente dalla sua resistenza e da quella verso terra della persona.
Il contatto di ampie zone del corpo con l’acqua, riduce notevolmente la resistenza del corpo, il cui valore dipende in modo prevalente dalla resistenza della pelle.
Inoltre anche la resistenza verso terra della persona può essere notevolmente ridotta (per la presenza di acqua sul pavimento, per la possibilità che la persona sia a piedi nudi, ecc.).
Un ulteriore fattore di pericolo deriva dal percorso della corrente elettrica nel corpo; l’immersione della persona nell’acqua della vasca può favorire il percorso mano-torace, con possibilità di innescare la fibrillazione ventricolare.
Le misure di protezione contro i contatti indiretti richieste per i locali bagno e doccia devono pertanto essere più severe di quelle necessarie per il resto delle abitazioni, dove risulta sufficiente unicamente il rispetto delle norme generali impianti.

Per questi motivi la Norma CEI 64-8 stabilisce, per i locali bagno- doccia, provvedimenti di sicurezza supplementari.
E’ importante ricordare che le prescrizioni della norma si applicano solo ai locali bagno e doccia e non anche ai locali ove sono installati i soli servizi igienici.

OSSERVAZIONI
Nel locale bagno il sistema di protezione più semplice è costituito dall’impiego generalizzato dell’interruttore differenziale con Idn < 30 mA. E’ evidente che si ottiene una protezione più efficace delle persone se si utilizzano interruttori differenziali con Idn uguale o inferiore a 10 mA, meglio se alimentanti singole prese.

In questo modo si realizza un’ottima protezione contro i contatti diretti ed indiretti e, nel caso di differenziali a protezione di singole prese, anche migliori prestazioni dal punto di vista della continuità di servizio dei circuiti considerati.

In aggiunta alle prescrizioni precedenti si ricorda la necessità di realizzare un collegamento equipotenziale, che colleghi le masse estranee situate nelle zone 1, 2, 3 (vedere prossimo paragrafo) ai conduttori di protezione delle masse situate nelle zone suddette, allo scopo di evitare che queste possano introdurre nel locale bagno tensioni pericolose; in particolare per le tubazioni metalliche, è sufficiente che esse siano collegate all’ingresso del locale.
Per quanto riguarda le altre masse estranee si ricorda che la vasca da bagno non è in genere collegata ai ferri di armatura del cemento armato, per cui non deve essere considerata una massa estranea e quindi non deve essere collegata al conduttore di protezione.

Neppure i telai metallici di porte e finestre, inseriti nelle tradizionali pareti in muratura e non estendentisi ad altri locali, devono essere considerate masse estranee e pertanto non devono essere collegati al sistema equipotenziale.

DELIMITAZIONE DELLE ZONE
Le norme individuano quattro zone di pericolosità (Figura 1) sulle quali sono stati basati i criteri di scelta e le condizioni per l’installazione dei componenti e degli apparecchi utilizzatori.

locali da bagno delimitazione zone

I limiti indicati possono risultare modificati dalla presenza di barriere o diaframmi isolanti interposti.Zona 0: è sostanzialmente costituita dal volume interno della vasca da bagno o del piatto doccia. Quando non esiste il piatto doccia, la zona 0 ha altezza pari a 10 cm e superficie uguale alla zona 1.
Nel caso di cabine doccia prefabbricate la zona si estende a tutto l’interno della cabina (A).


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Zona 1:

La zona 1 è delimitata:
a) dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale posto a 2,25 m al di sopra del livello del pavimento finito; sie tuttavia il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a più di 15 cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25 m al di sopra di questo fondo;
b) dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia, oppure, per le docce senza piatto, dalla superficie verticale posta a 1,20 m dal punto centrale del soffione agganciato posto sulla parete o sul soffitto.
La zona 1 non include la zona 0 e lo spazio sotto la vasca da bagno o la doccia è considerato zona 1.

Zona 2: è delimitata:
a) dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale situato a 2,25 m al di sopra del livello del pavimento finito;
b) dalla superficie verticale al bordo della zona 1 e dalla superficie verticale posta alla distanza di 0,60 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa. Per le docce senza piatto, non esiste una zona 2 ma una zona 1 aumentata a 1,20 m.

locali da bagno e doccia norma cei 64-8Zona 3: è delimitata a) dal livello del pavimento finito e dal piano situato a 2,25 m sopra il pavimento; b) dalla superficie verticale al bordo della zona 2, o della zona 1 in caso di mancanza del piatto doccia, e dalla superficie verticale posta alla distanza di 2,40 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa.
Le dimensioni sono misurate tenendo conto della presenza di pareti e di ripari fissi.

Le zone 1, 2 e 3 non si estendono comunque all’esterno del locale attraverso le aperture, se queste sono munite di serramenti. Se un setto separatore interrompe una zona, occorre comunque considerare l’estensione con la “regola della corda” (Figura 3 – estensione della zona 2 oltre ad un setto a tutta altezza).
Gli eventuali setti vanno considerati (delimitano le zone) solo se sono più alti di 2,25 m.

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Figura – Estensione delle zone nel caso di docce senza piatto.

DISPOSITIVI ELETTRICI

Condutture

ZONA 0

AMMESSO:
Condutture incassate in pareti ad una profondità maggiore di 5 cm.

VIETATO:
Cassette di derivazione

ZONA 1

AMMESSO:
Condutture incassate i pareti ad una profondità maggiore di 5 cm.
Condutture a vista o incassate ad una profondità inferiore a 5 cm purchè presentino un isolamento corrispondente alla classe II, non presentino alcun rivestimento metallico, siano limitate ai tratti necessari per l’alimentazione degli apparecchi utilizzatori ammessi in zona 1.

VIETATO:
Cassette di derivazione e di giunzione con esclusione di quelle relative alle connessioni degli apparecchi utilizzatori ammessi nella zona 1 con le condutture di alimentazione.

ZONA 2

AMMESSO:
Condutture incassate ad una profondità maggiore di 5 cm.
Condutture a vista o incassate ad una profondità inferiore a 5 cm purchè presentino un isolamento corrispondente alla classe II, non presentino alcun rivestimento metallico, siano limitate ai tratti necessari per l’alimentazione degli apparecchi utilizzatori ammessi nella zona 2.

VIETATO:
Cassette di derivazione e di giunzione con esclusione di quelle relative alle connessioni degli apparecchi utilizzatori ammessi nella zona 2 con le condutture di alimentazione.

ZONA 3

AMMESSO:
Condutture incassate ad una profondità maggiore di 5 cm;
Condutture a vista o incassate ad una profondità inferiore a 5 cm purchè presentino un isolamento corrispondente alla classe II, non presentino alcun rivestimento metallico;
Cassette di derivazione e di giunzione.

Dispositivi di comando, protezione, sezionamento

ZONA 0

VIETATI

ZONA 1

AMMESSO
Interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V c.a. o a 30 V c.c. con sorgente di alimentazione posta all’esterno delle zone 0, 1 e 2.
Tiranti isolati per interruttori ubicati all’esterno delle zone 0, 1 e 2 se l’interruttore è conforme a norme specifiche (allo studio).

VIETATO :
Prese a spina.
Apparecchi di protezione e comando di circuiti non SELV.

ZONA 2

AMMESSO:
Interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V c.a. o a 30 V c.c. con sorgente di alimentazione posta all’esterno delle zone 0, 1 e 2.
Prese a spina alimentate da trasformatore di isolamento a bassa potenza incorporato nella spina stessa.
Interruttori incorporati negli apparecchi utilizzatori ammessi per la zona 2.
Tiranti isolati per interruttori ubicati all’esterno delle zone 1, 2 e 3 se l’interruttore è conforme a norme specifiche (allo studio).

ZONA 3

AMMESSO:
Prese a spina, interruttori e altri apparecchi di comando purchè sia attuata una delle seguenti disposizioni:
– protezione individuale mediante separazione elettrica;
– alimentazione mediante circuiti SELV;
– protezione mediante interruttore differenziale con Idn < 30 mA.
Tiranti isolati per interruttori ubicati all’esterno delle zone 1, 2 e 3 se l’interruttore è conforme a norme specifiche (allo studio).

Apparecchi utilizzatori

ZONA 0

VIETATI

ZONA 1

AMMESSO:
Apparecchi alimentati tramite circuiti SELV.
Scaldacqua.
Unità per vasche da bagno per idromassaggio, installate nella zona 1 poste sotto la vasca, rispondenti alle relative norme, purchè sia previsto un collegamento equipoteziale che colleghi le masse estranee con il conduttore di protezione dell’unità e l’accessibilità della zona sotto la vasca sia possibile solo mediante l’ausilio di un attrezzo.
Elementi riscaldanti annegati nel pavimento purchè siano ricoperti da una griglia metallica messa a terra o da uno schermo metallico messo a terra, connesso al collegamento equipotenziale supplementare.

ZONA 2

AMMESSO:
Apparecchi alimentati tramite circuiti SELV.
Scaldacqua
Apparecchi di illuminazione in classe II, unità per vasche da bagno per idromassaggio in classe II (conformi alle relative norme) e apparecchi di riscaldamento in classe II
Apparecchi di illuminazione, unità per vasche da bagno per idromassaggio e apparecchi di riscaldamento in classe I, se protetti mediante interruttore differenziale con Idn < 30 mA. Elementi riscaldanti annegati nel pavimento purchè siano ricoperti da una griglia metallica messa a terra o da uno schermo metallico messo a terra, collegato al collegamento equipotenziale supplementare. ZONA 3 Nessuna limitazione, salvo per gli elementi riscaldanti annegati nel pavimento che devono essere ricoperti da una griglia metallica messa a terra o da uno schermo metallico messo a terra, collegato al collegamento equipotenziale supplementare. GRADO DI PROTEZIONE ZONA 1 > IPX4 (Nei bagni pubblici e di comunità, se per la pulizia si fa uso di getti d’acqua è richiesto un grado di protezione IPX5)

ZONA 2
> IPX4 (Nei bagni pubblici e di comunità, se per la pulizia si fa uso di getti d’acqua è richiesto un
grado di protezione IPX5)

ZONA 3
> IPX1 (Nei bagni pubblici e di comunità, se per la pulizia si fa uso di getti d’acqua è richiesto un
grado di protezione IPX5)

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