Il Decreto Legge Sviluppo del Governo e la Delibera 618/2013/R/EFR dell’Autorità per l’Energia hanno cancellato il regime dei prezzi minimi garantiti per i piccoli impianti di potenza inferiore a 1 MW, con un impatto devastante sugli operatori. Dai primi calcoli, infatti, si stimano riduzioni dei ricavi in alcuni casi fino al 40% che metteranno in ginocchio quasi 60.000 impianti, privando lo Stato delle loro entrate fiscali e “rottamando”, di fatto, una parte importante del parco rinnovabili italiano. Del tutto trascurabili, infine, i vantaggi per i consumatori: le famiglie avrebbero una riduzione della bolletta annua dello 0,17%, le piccole imprese dello 0,26%.
“Invece di trovare soluzioni per ridurre la spesa pubblica, il Governo colpisce i pionieri della generazione distribuita.” – dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – “Proprio ora che si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa dell’economia, si mette in crisi il settore che con 130.000 occupati ha avuto un ruolo anticiclico estremamente significativo negli ultimi anni“.
assoRinnovabili chiede con forza che il Parlamento possa intervenire ed eliminare, in sede di conversione, la misura e che l’Autorità possa rivedere al più presto le sue valutazioni, delle quali l’Associazione aveva dimostrato l’erroneità già durante la fase di consultazione degli operatori.
Scarica la documentazione corrispondente:
Delibera AEEG 19 dicembre 2013 618/2013/R/efr
Con il presente provvedimento vengono ridefiniti i prezzi minimi garantiti per impianti di produzione di energia elettrica fino a 1 MW alimentati da fonti rinnovabili, con effetti dall’1 gennaio 2014.
Relazione tecnica
Provvedimento ARG/elt 103/11
Documento di consultazione 486/2013/R/efr