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Il nuovo conto energia, entrerà in vigore il primo  gennaio 2011 e rimarrà valido sino a tutto il 2013, momento entro il quale si attende come di consueto in questi casi, il successivo decreto che definirà le tariffe e le modalità per gli anni successivi.
Secondo la bozza, marcata come definitiva, circolata gli impianti verrebbero divisi in diverse classi di potenza con incentivi decrescenti: da 1 a 3 kW; da 3 a 20 kW; da 20 a 200 kW; tra 200 e 1000 kW; dai 1000 kW a 5000 kW; e oltre 5000 kW.
Con il vecchio conto energia (2007) un impianto con potenza nominale superiore a 20 kWp aveva lo stesso incentivo di un impianto di diversi MW.
Ora sono stati previsti diversi scaglioni, l’ultimo dei quali comprende impianti da 5 MW e oltre.
La bozza del conto energia prevede tre variazioni di tariffe già nel corso del 2011, con un calo del 6% ogni quadrimestre, a partire dal primo gennaio.

Alla fine dell’anno, come anticipato più volte da Saglia, la decurtazione sarà del 18% rispetto a oggi. Scenderà poi di un ulteriore 6% l’anno sia nel 2012 che nel 2013. Riguardo la potenza incentivabile, la bozza di decreto prevederebbe un aumento dagli attuali 2 mila MW fino ai 3 mila MW.
A questa andrebbero aggiunti altri 200 MW per il fotovoltaico a concentrazione e 300 MW per gli impianti integrati con caratteristiche innovative.

Taglia impianto [kW] A B C
Entrati in esercizio tra 01/01/2011 e 30/04/2011 Entrati in esercizio tra 01/05/2011 e 31/08/2011 Entrati in esercizio tra  01/09/2011 e 31/12/2011
Impianti su edifici Altri
impianti
Impianti su edifici Altri
impianti
Impianti su
edifici
Altri
impianti
1 – 3 0,402 0,362 0,391 0,347 0,380 0,333
3 – 20 0,377 0,339 0,360 0,322 0,342 0,304
20200 0,358 0,321 0,341 0,303 0,323 0,285
200 – 1k 0,355 0,314 0,335 0,309 0,314 0,266
1k – 5k 0,351 0,313 0,327 0,289 0,302 0,264
> 5k 0,333 0,297 0,311 0,255 0,287 0,251

Gli impianti con potenza sino a 200 Kw potranno usufruire del regime di scambio sul posto anche dopo la scadenza degli incentivi. Il Decreto specifica anche gli ambiti di cumulabilità degli incentivi con altri ricevuti da enti in conto capitale e chiarisce da subito la non cumulabilità con le detrazioni fiscali.

Gli impianti “parzialmente integrati” non esistono più
La bozza del Conto Energia divide gli impianti in “Impianti realizzati su edifici” e “impianti a terra”. Scompare la definizione di “parzialmente integrati” e di “integrati”che ha consentito di interpretare in modo molto ampio le prescrizioni della Guida del GSE all’integrazione, favorendo l’accesso a tariffe particolarmente incentivanti di interventi architettonicamente poco significativi.
La bozza di decreto dedica ampia parte alla definizione delle caratteristiche degli impianti installati su edifici. Queste sono indicate nell’allegato 2 e specificano che per accedere alla tariffa gli impianti devono rispettare le seguenti prescrizioni:

– Moduli installati sui tetti piani o coperture con pendenza fino a 5° (altezza rispetto al piano < 30 cm)
– Moduli complanari installati sui tetti a falda
– Installazione su tetti differenti rispetti a quanto sopra ma con tolleranze di più meno 10°
– Moduli utilizzati come frangisole di superfici trasparenti e collegati alla facciata

Si specifica che pergole, serre, tettoie e pensiline non rientrano nella definizione di edificio e accederebbero ad una tariffa media tra le due. A migliore comprensione delle tipologie ammesse verrà predisposta una apposita guida dal GSE entro fine anno, la quinta edizione della guida al conto energia”.

“Caratteristiche innovative”
Un articolo del decreto è dedicato alla definizione delle tariffe incentivanti per impianti realizzati con moduli e componenti speciali, sviluppati appositamente per sostituire elementi architettonici che rispondono alle indicazioni dell’allegato 4 del decreto:
– protezione e regolazione termica dell’edificio
– tenuta all’acqua;
– tenuta meccanica.
Per questa tipologia di impianti le nuove tariffe confrontate con quelle precedenti, riferite agli impianti totalmente integrati, sono di fatto ridotte in alcuni casi dello 0,5%.
Da 1 a 20 kW 0,44 euro kWh; da 20 a 200 kW 0,40 euro kWh; sopra 0,37 euro kWh.

Ulteriori incentivi
La bozza di decreto individua anche premi del 5% in funzione delle aree in cui sorge l’impianto (discariche, cave, ex aree industriali, siti da bonificare ecc.) e se installato in sostituzione di coperture in eternit.
Confermato il premio fino al 30% per impianti realizzati su edifici che conseguano anche un miglioramento del fabbisogno di energia dell’involucro edilizio per il fabbisogno estivo ed invernale, anche con interventi parziali eseguiti in tempi successivi, purché ciascun intervento riduca il fabbisogno di almeno il 10%.