Lo chiede Guidalberto Guidi, presidente Confindustria Anie, la federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, in una intervista a Repubblica, per rilanciare le grandi infrastrutture e modernizzare il Paese.
Secondo i dati diffusi recentemente dall’ISTAT (10 febbraio), l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana registra in dicembre, nel confronto con il corrispondente mese del 2008, un nuovo arretramento dei livelli di attività: del 3,7% per l’Elettrotecnica; del 13,0% per l’Elettronica (-6,3% la variazione per la media del manifatturiero).
“Gli ultimi dati relativi all’occupazione nel nostro settore sono drammatici – commenta Guidalberto Guidi – senza interventi strategici di ampia portata sul sistema infrastrutturale sara’ difficile riavvicinarci ai livelli pre-crisi.
Occorre, dunque un ‘piano Marshall’ per rilanciare le grandi reti, interventi di stimolo alla domanda e non il varo di una seconda Gepi.
Una sorta di carrozzone pubblico dove accorpare le aziende decotte”.
“I dati di consuntivo 2009 della produzione industriale per l’industria italiana dell’high-tech, che occupa circa 410 mila addetti nel nostro Paese non ci sorprendono – aggiunge il presidente Anie – qualche timido segnale di inversione di tendenza, soprattutto per i comparti dell’Elettrotecnica, si comincia a cogliere sui mercati esteri, ma è ancora presto per dire che abbiamo riagganciato i venti della ripresa. Senza interventi strategici di ampia portata sul sistema infrastrutturale nazionale (ferrovie, rete energetica, telecomunicazioni) sarà difficile riavvicinarci ai livelli pre-crisi.
Accolgo con favore tutti gli interventi di stimolo alla domanda, a partire dall’atteso piano incentivi e senza trascurare le più recenti proposte su strumenti finanziari innovativi per l’avvio delle grandi opere.
L’Italia forse ancora più che altri Paesi ha bisogno di imponenti investimenti nelle reti infrastrutturali materiali e immateriali in funzione anticiclica”.