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Non solo piccole modifiche ma anche nuovi inserimenti nel corpo normativo nella Parte 4. Di seguito la tabella di comparazione tra l’edizione ottava del 2021 e la nuova Norma:

Sono completamente riscritti, o profondamente rimaneggiati i capitoli 410 Introduzione; 411 Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione; 412.2.2 Involucri; 413 Protezione mediante separazione elettrica per l’alimentazione di un solo apparecchio utilizzatore; 414 Protezione mediante bassissima tensione: SELV e PELV; 415 Protezione addizionale, 46 Sezionamento e commando.
Di seguito alcune novità con maggiore impatto sull’operato dei professionisti per quanto riguarda la Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza.

Intervento delle protezioni contro le sovracorrenti
Viene aggiornata la regola generale per il coordinamento delle protezioni nei sistemi TN in caso di interruzione automatica dei circuiti prevede che le protezioni dovranno intervenire:
– entro 0,4 s (0,2 per gli ambienti particolari) per i circuiti terminali protetti da dispositivi di protezione contro le sovracorrenti con corrente nominale o regolata
a) che non supera 32 A se alimenta solo apparecchi utilizzatori fissi;
b) che non supera 63 A se alimenta una o più prese a spina.
– entro 5 secondi per i circuiti di distribuzione e per i circuiti terminali diversi da quelli indicati al punto precedente.
In pratica, fino ad oggi era ammesso proteggere un circuito prese con una protezione maggiore di 32 A con intervento entro 5 secondi, con la nuova edizione della Norma non si potrà più: le protezioni dovranno intervenire entro 0,4 secondi (0,2 negli ambienti particolari).
E’ esteso quindi fino ai 63 A l’intervento “veloce” delle protezioni.

Protezione dal guasto a terra a valle di un inverter
Nei sistemi TN a valle di un inverter, la regola generale per il coordinamento delle protezioni magnetotermiche U0 / ZS > Ia “non vale”, l’inverter è infatti un componente attivo che limita la corrente di guasto.
Non è nemmeno possibile misurare il valore effettivo della corrente di guasto una volta installato il componente al fine di stabilire la corretta regolazione delle protezioni.

Figura 1 – Nei sistemi TN a valle di un inverter, la regola generale per il coordinamento delle protezioni magnetotermiche U0 / ZS > Ia “non vale”, l’inverter è infatti un componente attivo che limita la corrente di guasto. Non è nemmeno possibile misurare il valore effettivo della corrente di guasto una volta installato il componente.

La nuova edizione della norma CEI 64-8 prende in considerazione tale evenienza, precedentemente trascurata, e dispone che, in caso di guasto, la tensione a valle dell’inverter dovrà ridursi a valori non pericolosi per le persone (ovvero 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua).
Tale indicazione dovrà essere dichiarata dal costruttore.
Ad oggi per la protezione contro i contatti indiretti i costruttori richiedono la protezione differenziale di tipo A o di tipo B a monte.
La Norma chiarisce e ricorda che, ai fini della protezione delle persone, può essere realizzato, in alternativa o in aggiunta alle protezioni, un collegamento equipotenziale supplementare locale, a patto che la caduta di tensione rientri nei valori non pericolosi per le persone (ancora una volta 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua).

Figura 2 – Nei sistemi TN a valle di un inverter per la protezione contro i contatti indiretti i costruttori richiedono la protezione differenziale di tipo A o di tipo B a monte.

Figura 3 – Collegamento equipotenziale supplementare locale.

 

Collegamenti equipotenziali principali
Nuove puntualizzazioni in materia di collegamenti equipotenziali principali all’interno degli edifici. La Norma specifica che si potrà evitare di collegare al nodo principale le tubazioni entranti all’interno dell’edificio provviste di giunti isolanti.

Figura 4 – La nuova edizione della Norma CEI 64-8 specifica che si potrà evitare di collegare al nodo principale le tubazioni entranti all’interno dell’edificio provviste di giunti isolanti.

 

Interruttori differenziali
Viene esteso l’obbligo di installazione degli interruttori differenziali da 30 mA in ambito residenziale.
Nei locali ad uso abitativo infatti, la protezione differenziale da 30 mA oltre che per i circuiti che alimentano le prese a spina con corrente nominale inferiore a 20 A, è estesa anche ai circuiti luce.
Inoltre, come già avviene da tempo nella maggior parte dei paesi europei, a prescindere dall’ambiente di installazione, la protezione differenziale da 30 mA sarà richiesta per le prese a spina fino a 32 A che possono essere utilizzate da “persone ordinarie” e sono destinate ad un uso generale, ovvero i codici BA1, BA2 e BA3 della Tabella 51° della Norma CEI 64-8:
Non sarà richiesta la protezione da 30 mA per le prese a spina fina a 32 A destinate ad essere utilizzate da Persone Esperte e Persone Avvertite, sempre secondo le definizioni della tabella 51° (Classificazioni BA4 e BA5).

 

Classe II
Novità in vista per quanto riguarda il “doppio isolamento”: i cavi attualmente possono essere considerati equivalenti al doppio isolamento solo per sistemi elettrici con tensione nominale fino a 690 V in corrente alternata o 1035 V in corrente continua.
Con il recepimento del documento HD 60364-4-41 – Protection against electric shock, questo limite verrà meno, con evidenti vantaggi per le installazioni di impianti fotovoltaici e, in divenire, alle stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Viene ricordato inoltre che “i tubi metallici, o altri involucri metallici che contengono apparecchiature protette in classe II non devono essere protette contro i contatti indiretti”. Verrà infine aggiunta la raccomandazione di prevedere la supervisione dei circuiti in classe II ed introdotto il divieto di installare prese con l’alveolo centrale (attualmente le Norma CEI 64-8 non lo dispone).

 

Protezione contro i contatti indiretti nei sistemi IT
In un sistema IT è caratterizzato dal fatto che il neutro è isolato (o collegato a terra tramite impedenza) e le masse sono collegate a terra. Un guasto a terra in un sistema con neutro isolato da terra provoca la circolazione di una piccola corrente di guasto dovuta principalmente all’accoppiamento capacitivo delle fasi “sane” ed in misura minore ai motori e agli altri componenti dell’impianto. La tensione limite UL può essere facilmente contenuta entro valori non pericolosi in quanto, visto il modesto valore della corrente di guasto, è facile soddisfare la condizione:

RT x Ig < UL

dove:
RT è la resistenza, espressa in ohm, del dispersore al quale sono collegate le masse;
Ig è la corrente di guasto, espressa in ampere fra una fase e una massa;
ULè il massimo valore ammissibile per la tensione di contatto in seguito ad un guasto verso terra (UL=50 V per ambienti ordinari, UL=25 V per ambienti particolari).

 

continua…