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impianti elettriciIn una struttura dove c’è l’obbligo del comando / pulsante di sgancio e dove sono presenti due forniture elettrica il comando deve essere UNICO tipo pulsante che va a togliere tensione ad entrambe le forniture e possono esserci due comandi distinti?

Per. Ind. Poz Giorgio

Deve essere verificata la compatibilità della presenza di due forniture per il medesimo utente ai sensi dell’ articolo 5 “Unicità del punto di prelievo e tensione di alimentazione” dell’Allegato C “Testo Integrato delle condizioni economiche per l’erogazione del servizio di connessione – TIC” – Delibera 27 dicembre 2019568/2019/R/eel. (Vedasi risposta 1 febbraio 2021).
Vi è da premettere che la scelta e l’ubicazione del comando di emergenza dell’impianto elettrico, se di questo stiamo parlando con la definizione “comando/pulsante di sgancio“, è compito del progettista della prevenzione incendi e del progettista degli impianti elettrici sentito il valutatore del rischio e il datore di lavoro/committente.
L’art. 464.1 della Norma CEI 64-8/4 “Comando ed arresto di emergenza” prescrive che “devono essere previsti dispositivi per il comando di emergenza di qualsiasi parte di un impianto in cui può essere necessario agire sull’alimentazione per eliminare pericoli imprevisti”
All’art. 537.4 della Norma CEI 64-8/5 si specificano le caratteristiche che devono avere i dispositivi di comando di emergenza (compreso l’arresto di emergenza), che ricordiamo, come tutti i dispositivi di sezionamento, devono interrompere tutti i poli dell’alimentazione (CEI 64-8 art. 537.2.4).
L’obbligo di installare il comando di emergenza è prescritto dalla normativa di prevenzione incendi (dalle singole regole tecniche di prevenzione incendi) per le attività indicate nel DPR 151/2011.
Da ricordare che nella Norma CEI 64-8/7 Sezione 751 “Luoghi a maggior rischio in caso d’incendio” non si indica l’obbligo del comando di emergenza, specificatamente riportato invece nella Sezione 752 “Locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento“.
Sono quindi da identificare le attività soggette al controllo dei Vigili del fuoco ove il comando di emergenza esterno all’attività risulta un obbligo; quali di queste attività, o altre attività presenti nei luoghi considerati, siano classificabili nella definizione “servizi di sicurezza” (vedasi CEI 64-7/3 Cap 35 e CEI 64-8/5 Cap. 56) che devono permanere in tensione anche dopo il sezionamento dell’alimentazione principale a mezzo del comando di emergenza.
In presenza di UPS e GE questa valutazione preliminare è necessaria per evitare che l’attivazione del comando di emergenza metta a repentaglio eventuali servizi con funzioni di sicurezza o importanti per le attività aziendali (ad es. centro dati). Per la tipologia circuitale, in presenza di comandi rinviati, è da preferirsi un sistema a sicurezza positiva (ovvero a diseccitazione delle bobine) con garanzia di permanenza dell’alimentazione. Possono essere utilizzati circuiti a lancio di corrente purché sia segnalata la continuità del circuito (lampada spia) e le condutture dello stesso non attraversino eventuali compartimenti antincendio.
Il comando di emergenza deve essere adeguatamente segnalato con cartellonistica conforme, per gli ambienti soggetti al controllo dei Vigili del fuoco, alle norme di prevenzione incendi.
In sintesi, viste le premesse citate, il comando dovrebbe essere unico per le due forniture. È possibile, in presenza di due compartimenti antincendio distinti e separati, alla specifica configurazione della struttura e rispettate le condizioni citate, la presenza di un comando di emergenza per ciascuna fornitura.