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Fondamentale per raggiungere gli obiettivi 2020, ha spiegato Mario Gamberale del Kyoto Club alla Commissione Ambiente del Senato, è l’efficienza energetica. Affinché nel nostro paese possa sfruttare il suo potenziale sarà importante “semplificare”, alleggerendo l’iter autorizzativo per la generazione distribuita in aree urbane e incentivando nel tempo con la detrazione fiscale gli interventi realizzati in questo ambito. Va poi modificato o potenziato il sistema dei titoli di efficienza energetica (certificati bianchi). In edilizia andrebbero, inoltre, estesi gli standard previsti dal Dlgs 192/05 anche ad altri settori, quali l’efficienza di elettrodomestici, illuminazione, motori elettrici, ecc. L’informazione del cittadino su questo terreno è poi un aspetto chiave; pertanto va ripristinato l’obbligo di allegare la certificazione energetica agli atti di compravendita e locazione degli immobili che il DL 112/08 ha cancellato.

Ecco, secondo la visione del Kyoto Club, le priorità per ogni singola tecnologia.

Per il fotovoltaico bisognerà ridurre gli incentivi ad un livello accettabile per gli impianti a terra, analogamente a quanto fatto da Spagna e Germania. Un ipotesi è un decremento di circa il 15% a partire dal 2011. Al contempo non andrebbero tagliati gli incentivi per gli impianti fotovoltaici integrati su strutture edilizie e prevedere l’estensione la tariffa fissa incentivante (conto energia) anche agli impianti fotovoltaici a concentrazione. Un altro tassello allo sviluppo della tecnologia è di obbligare l’installazione del fotovoltaico sulle coperture dei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni edilizie.

Per l’eolico innanzitutto è necessaria la semplificazione delle procedure autorizzative degli impianti, purché rispettino determinati requisiti (DIA). Per superare le immense difficoltà, le lungaggini e le particolarità burocratiche che devono affrontare gli operatori sarebbe opportuno armonizzare le normative regionali. Quindi approvare le ormai famigerate “linee guida per l’inserimento dell’eolico nel paesaggio”, mai approvate definitivamente per l’opposizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Per quanto riguarda la biomassa sarà fondamentale promuovere esclusivamente interventi che realizzino un’effettiva cogenerazione (impiego di almeno il 50% del calore generato) attraverso interventi distribuiti di piccola taglia (fino a 3 MW) che utilizzino biomassa con garanzia di origine. Il motivo di questa posizione è spiegabile dal fatto che il recupero termico migliora notevolmente il rapporto costi-benefici degli impianti e la biomassa in ingresso viene così più opportunamente valorizzata. Inoltre, con tale approccio si potrà ridurre l’impatto in termini di uso del suolo a parità di energia prodotta. La garanzia di origine, infine, punta ad evitare che si assista a fenomeni di deforestazione e di degradazione ambientale, specialmente in paesi lontani e in genere nei Pvs.

La crescita della geotermia, soprattutto a bassa entalpia, in Italia richiederà anch’essa la semplificazione dei procedimenti autorizzativi per gli impianti di climatizzazione che impiegano pompe di calore geotermiche (dare seguito con tempestività agli strumenti attuativi previsti dalla legge 99 del 23 luglio 2009).

Il Kyoto Club è un’organizzazione non profit, nata ufficialmente nel Febbraio del 1999, costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto. Per raggiungere tali obiettivi, il Kyoto Club promuove iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione nei campi dell’efficienza energetica, dell’utilizzo delle rinnovabili e della mobilità sostenibile.