Anie Aice, l’Associazione che all’interno di Federazione Anie rappresenta le aziende produttrici di cavi per energia e accessori, cavi per comunicazione e conduttori per avvolgimenti elettrici, ha messo in allarme i suoi associati sulla carenza delle materie plastiche in atto. Tale carenza sta infatti portando ad un insostenibile incremento dei costi di approvvigionamento che si dovrà necessariamente ripercuotere anche sui prezzi di vendita del cavo come prodotto finito. A distanza di cinque anni dall’analoga situazione, è ripreso il ricorso allo stato di Forza Maggiore, molto diffuso in Europa, rendendo gli approvvigionamenti difficili e portando ad un aumento straordinario del polipropilene e polietilene ad alta e a bassa densità, nonché del polivinilcloruro (PVC).
L’aumento dei prezzi delle materie prime e l’incremento dei costi di approvvigionamento
L’aumento dei prezzi delle materie prime non accenna ad arrestarsi. Unionplast (associazione di Federazione gomma Plastica di Confindustria) rilancia l’allarme per la scarsità di materie prime e l’impennata dei prezzi causate da riduzione dell’import e chiamate di Forza Maggiore. C’è stata una forte crescita dei listini delle principali resine termoplastiche tra ottobre dell’anno scorso e fine gennaio 2021 (fonte Unionplast). Solamente tra ottobre 2020 e gennaio 2021 l’incremento del costo delle materie di base di polietilene (LDPE base e LLDPE butene) e di PVC è stato del 20% (fonte Unionplast). Aice assicura a tutti i suoi associati di seguire con attenzione le evoluzioni di questi fenomeni e di fornire le adeguate informazioni.
“Anie Aice si unisce alle associazioni nazionali di altri Paesi e alle federazioni italiane ed europee della filiera gomma, plastica e packaging nel lamentare l’insostenibilità di questa situazione – commenta Carlo Scarlata, Presidente di Aice –. Chiediamo comprensione da parte di tutti gli attori della filiera e della trasformazione delle materie plastiche perché collaborino a mantenere la salute di un comparto già messo a dura prova in questi anni. Ci troviamo ad affrontare una domanda interna ancora debole, che deve essere incoraggiata: l’impossibilità di approvvigionamento di materie prime per la nostra industria significherebbe in questo senso un colpo durissimo, una situazione che va assolutamente scongiurata”.