Buongiorno, per gli impianti di illuminazione pubblica c’è molta confusione classe I e II. Ad esempio, troviamo impianti in classe II con picchetto di messa a terra del singolo palo o differenziali a protezione (per cui la taratura “oggettiva” è impossibile). Inoltre, per gli impianti in classe II, gli interventi di verifica e manutenzione sono spesso nulli, rispetto agli impianti in classe I (dato che non esiste un obbligo come il DPR 462/01). Potete fare chiarezza sulla corretta progettazione degli impianti in classe II per illuminazione pubblica e che tipo di verifiche e manutenzione?
Matteo Saraceni
Dal nostro punto di vista, e secondo la nostra esperienza, l’esigenza di collegare a terra i singoli pali in classe seconda o la realizzazione di un impianto di terra a servizio di un impianto di illuminazione pubblica “nasce” da una sorta di sfiducia nei confronti dell’isolamento doppio (o rinforzato). Trattandosi di impianti all’aperto per antonomasia, si pensa sempre che l’isolamento possa cedere per l’intervento del roditore di turno, o a seguito di incidenti automobilistici catastrofici. In questo caso è opinione comune che la coppia interruttore differenziale + impianto di terra sia migliore rispetto all’intervento di un magnetotermico o di un fusibile.
Tuttavia il collegamento a terra di un componente di classe II, sebbene utile in caso di cedimento del doppio isolamento, risulta dannoso ai fini della sicurezza, se il conduttore di protezione riporta tensioni pericolose sul componente. Essendo considerato assai più probabile un guasto sull’impianto di terra rispetto a un cedimento di un isolamento doppio o rinforzato, le Norme vietano il collegamento a terra di un componente in classe II. Nei casi in cui un componente di classe II viene intenzionalmente collegato a terra, va considerato di classe I.
Oltre alle questioni di sicurezza elettrica gli impianti interamente realizzati in classe II hanno un altro vantaggio: non richiedendo protezioni differenziali risultano in genere meno sensibili agli scatti intempestivi.
Due parole a parte per gli impianti dotati di singolo picchetto: auspichiamo siano un retaggio del passato destinato a scomparire già dall’introduzione della sezione 714 della Norma CEI 64-8.
Per quanto riguarda le verifiche un impianto di pubblica illuminazione senza impianto di terra non è soggetto al DPR 462/ 01, mancando di fatto l’oggetto della verifica. Per quanto riguarda la manutenzione, i controlli vertono sullo stato di conservazione delle apparecchiature, l’esame a vista dei componenti e poco altro oltre a quanto previsto dai libretti di uso e di manutenzione dei dispositivi installati.