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domandaBuongiorno, ho un problema con due miei amici. Da tempo gli scattano i differenziali puri posti all’interno del centralino dell’appartamento. Questa problematica avviene almeno 10 volte in un mese tra le quattro e le cinque del mattino. Ho rifatto l’impianto di messa a terra con i relativi scaricatori di sovratensione, ma la problematica esiste ancora.

Marco Pascarella

rispostaL’intervento intempestivo delle protezioni differenziali dipende da molti fattori, endogeni o esogeni all’impianto nel quale sono installate. Oltre ai possibili interventi dovuti a guasti nell’impianto o a carenze di isolamento nei conduttori o negli apparecchi utilizzatori, una causa degli interventi intempestivi può identificarsi nelle correnti verso terra generate da sovratensioni transitorie prodotte da manovre, dalle capacità di linea, dai filtri antidisturbo installati nella quasi totalità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche, dalla eventuale presenza di limitatori di sovratensione per la protezione dell’impianto elettrico dalle sovratensioni di origine atmosferica. Altra possibile, e frequente, causa degli interventi intempestivi sono le componenti continue introdotte in rete dai circuiti elettronici non lineari che sono ampiamente installati negli apparecchi ad uso domestico. Detti circuiti presentano correnti non sinusoidali con componenti continue e impulsive ad alta frequenza che nel caso di interruttori differenziali di tipo AC o ne inibiscono il corretto funzionamento o generano correnti di guasto che provocano interventi intempestivi.
Le metodologie per porre rimedio al problema sono quindi diverse anche in rapporto alle caratteristiche dimensionali e ai valori della resistenza dell’anello di guasto del Sistema TT.

Consigliamo un’attenta verifica dell’impianto elettrico con:

• Misura dei valori di RA (resistenza dell’anello di guasto) , della RE (resistenza del solo dispersore), della RN-PE (resistenza dell’anello neutro-terra) quest’ultima per apprezzare se il valore massimo della resistenza del neutro dell’ente distributore sia nei parametri indicati dalla Norme CEI 0-21.
• Prova del tempo di intervento dei dispositivi differenziali al 50%, 100%, 5 volte il valore della loro corrente di intervento nominale (I∆n) al fine di apprezzarne il loro corretto funzionamento e l’assenza di eventuali scatti intempestivi in tempi non conformi.
• Prova delle continuità dei conduttori di protezione.
• Misura dell’isolamento dell’impianto verso terra con esame a vista delle connessioni nelle cassette di derivazione e nei collegamenti alle prese a spina ed agli utilizzatori fissi.
• Verifica strumentale e a vista del collegamento comune del neutro a valle delle diverse protezioni.
• Inserimento, nei diversi rami d’impianto, di uno strumento analizzatore di rete per verificare nell’arco di più giorni il valore della tensione nominale, delle correnti assorbite e degli eventuali transitori in frequenza e in tensione.
• Installazione in uno dei rami d’impianto un interruttore differenziale conforme alle Norme IEC 61008 e IEC 61009 che presenta per caratteristiche costruttive e modalità di prova una maggiore tenuta alle sovratensioni di manovra e di origine atmosferica e verificarne il corretto funzionamento.
• Verifica delle caratteristiche dei circuiti e dei carichi sottesi, con le possibili forme della corrente di carico e della corrente di guasto, scegliendo il tipo di protezione differenziale più consono, ad esempio vedasi Norma CEI 64-8/ 5 Allegato A “Correnti di guasto possibili nei sistemi con semiconduttori”.