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domandaSono in procinto di installare una antenna da radioamatore sul terrazzo condominiale dello stabile ove risiedo e l’Amministratore potrebbe richiedermi un certificato che attesti di aver previsto una protezione contro le fulminazioni. L’antenna in questione è formata da un semplice filo di rame, teso tra due supporti di materiale isolante, ad una altezza di sei metri dal terrazzo. Come soluzione tecnica, considero di porre adeguati scaricatori fra l’antenna stessa e un conduttore di terra separato, provvisto di propri dispersori. Le chiedo: potrebbe essere una soluzione efficace?

Franco Casella

rispostaLe consigliamo caldamente di non fare nulla personalmente in quanto le installazioni, in buona parte non corrette, rientrano nell’ambito di attività riservata di impresa abilitata all’installazione di impianti elettrici, elettronici e di telecomunicazione ai sensi del DM 37/08.

La procedura corretta per affrontare il problema da lei posto è la seguente:

a) Richiedere all’amministrazione di condominio copia della valutazione del rischio dovuto al fulmine dell’edificio ai sensi della Norma CEI 62305-2 “Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio” redatta da tecnico specializzato ed eventualmente abilitato. Nel caso di assenza, in quanto non obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 81/08 per la non presenza di lavoratori direttamente dipendenti dal condominio, valutare l’esecuzione della stessa applicando le procedure previste dalla legislazione in materia di condominio.

b) Una volta valutati i risultati della valutazione del rischio di cui al punto a), ovvero la sua esistenza con i relativi aggiornamenti, procedere con la valutazione del rischio dovuto al fulmine, sempre secondo la Norma CEI 62305-2, dell’installazione prevista determinando se la stessa è di aggravio (per dimensioni spaziali, altezza, etc.) del rischio dovuto al fulmine proprio dell’edificio determinato dalla valutazione di cui al punto a).

c) Qualora la valutazione del rischio di cui al punto a) non prescriva impianti di protezione esterna dal fulmine (LPS) ai sensi Norma CEI EN 62305-3 “Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone” e la successiva valutazione di cui al punto b) del contributo dell’ “antenna” così come descritta, confermi lo status di “autoprotezione” dell’edificio e dell’antenna installata non sarà necessario collegare a terra, tanto meno con proprio dispersore indipendente da quello dell’edificio, le parti metalliche dell’antenna di ricezione/trasmissione.

d) Per contro, se l’edificio, a seguito della valutazione del rischio di cui al punto a), necessitasse di un impianto di protezione esterna (LPS) le parti metalliche dell’antenna da installarsi dovranno essere collegate in equipotenziale agli elementi del captatore costituenti l’impianto LPS sempre secondo le prescrizioni della Norma EN 62305-3.

e) Altra valutazione, che spetta a lei quale proprietario dell’impianto di ricezione/trasmissione, è quella dell’esecuzione valutazione del rischio per le apparecchiature di sua proprietà riferita alla protezione delle stesse dalle sovratensioni e dalle scariche indirette indotte da una eventuale fulminazione diretta o indiretta di strutture prossime o a distanze determinate dall’edificio oggetto dell’installazione. Per tale rischio è possibile installare sulla linea dell’alimentazione elettrica delle apparecchiature e sulla guida d’onda dell’antenna specifici limitatori di sovratensione scelti e dimensionati ai sensi della Norma CEI EN 62305-4 “Protezione contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”. Come le altre attività di installazione di impianti elettrici ed elettronici sopra descritte, anche questa è riservata ad impresa abilitata in possesso dei requisiti tecnico professionali ai sensi DM 37/08.