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piccole modificheUn quesito relativo ad un’esperienza personale durante il supporto ad un verificatore di un organismo del dpr 462/01 in un distributore di carburanti per il quale si era resa necessaria la sola verifica degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione (la verifica dell’impianto di terra era stata eseguita alcuni mesi prima senza che fosse chiesto all’organismo la verifica degli impianti atex). Il verificatore non ha eseguito le misure strumentali che credevo fossero necessarie, ovvero almeno le prove di continuità e la misura della resistenza di terra. Io ho chiesto se tale comportamento era motivato dal fatto che erano state fatte da poco, ma mi è stato risposto che per le verifiche degli impianti atex non sono necessarie. E’ vero o è stata una sorta di leggerezza del tecnico?

Armando Marino

La verifica degli impianti di terra e la verifica degli impianti installati in luoghi con pericolo di esplosione sono due attività molto differenti, anche se spesso (quasi sempre) vengono effettuate contemporaneamente per ovvi motivi logistici. L’attività è regolata dalla Norma CEI 0-14 “DPR 22 ottobre 2001, n. 462 Guida all’applicazione del DPR 462/01 relativo alla semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”.
La verifica degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione è caratterizzata sostanzialmente dall’esame della documentazione (valutazione del rischio, progetto, documentazione riguardante i componenti installati ecc.) e dell’esame a vista volto a confermare che quanto è installato in campo sia coerente con quanto previsto “sulla carta”.
Le “prove” previste dalla  CEI EN 60079-17 (classificazione CEI: 31-34) “Atmosfere esplosive Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici” sono infatti più che altro prove di funzionalità. E’ prevista la prova di continuità della messa a terra dei sistemi Ex-i solo se le connessioni presentano segni di degrado (esame a vista con esito negativo).
Di seguito un breve estratto della CEI 0-14:

4.6 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
Gli impianti elettrici oggetto di questo tipo di verifica sono quelli installati in luoghi con pericolo d’esplosione, a causa della presenza di gas, vapori infiammabili e nebbie, polveri combustibili o esplosivi veri e propri. La verifica consiste nel controllo della rispondenza dell’impianto e dei sistemi adottati al progetto ed alle Norme di sicurezza.

4.6.2 Esame a vista dei luoghi e degli impianti
L’esame a vista, oltre ad accertare che l’impianto elettrico sia rispondente al progetto e alle Norme di sicurezza, deve consentire anche il controllo delle condizioni riportate nella valutazione del rischio. In particolare, in dipendenza del tipo di documentazione esistente e del tipo di manutenzione adottata, si sceglie il tipo di esame, per cui ad un esame visivo iniziale può far seguito un’ispezione più o meno approfondita (ravvicinata o dettagliata) delle sue parti (custodie, pressacavi, raccordi di bloccaggio, ecc), con particolare attenzione allo stato di conservazione dei componenti elettrici.
In accordo con le citate Norma CEI EN 60079-17 (31-34) e Guida CEI 31-26, per ogni elemento dell’impianto elettrico occorre controllare la presenza di targhe e contrassegni come previsto dalle Norme; la mancanza o non rispondenza, oppure l’eccessivo deterioramento comporta la loro sostituzione. In caso di mancanza, per i componenti elettrici immessi sul mercato prima del 1/7/03, se non risulta possibile la sostituzione della targa, ad esempio per irreperibilità del certificato (anche presso il Laboratorio di prova), o perché il datore di lavoro non è in grado di reperire i dati da un componente elettrico uguale, o perché non esiste più il costruttore del componente, occorre richiedere la sostituzione del componente stesso.

4.6.3 Prove
In generale, questo tipo di verifica non comporta l’esecuzione di prove strumentali. In presenza dell’adozione di particolari provvedimenti, come i sistemi di pressurizzazione o il controllo dell’esplodibilità o della temperatura, può essere eseguita una prova di funzionamento.