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Si deve dimensionare un sistema di protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica per il fotovoltaico di un’azienda agricola (moduli disposti in modo complanare alla superficie del tetto). La struttura si trova in aperta campagna, non dispone di un sistema LPS ed è alimentata da una linea aerea in bassa tensione (FN, 230 V, 50 Hz). Il sistema di protezione contro le scariche atmosferiche deve essere realizzato tramite gli SPD. Si prevede di installare all’ingresso del quadro generale uno scaricatore di tipo 1+2 con livelli di protezione Up pari a 1.2 kV (L-PE) e 0.9 kV (L-N). Nel quadro di inverter (distante 25 metri dal quadro generale) si prevede di installare un altro scaricatore di tipo 1+2 con livelli di protezione Up pari a 1.2 kV (L-PE) e 0.9 kV (L-N) . L’inverter presenta un valore di tenuta ad impulso (lato alternata) pari a 4 kV. I moduli, caratterizzati anche loro da un valore di tensione di tenuta ad impulso pari a 4 kV, sono distanti circa 8 metri dal quadro inverter. Si pensa di installare quindi degli scaricatori fotovoltaici (uno per ogni stringa e in prossimità del generatore) di tipo 1+2 con livello di protezione Up pari a 2.6 kV (sia per quanto riguarda le sovratensioni di modo comune che per quelle di tipo differenziale). Vorrei sapere se questa configurazione è adeguata per proteggere l’inverter e i moduli fotovoltaici dalle scariche dirette provenienti dalla linea aerea. Inoltre vorrei sapere quale è il valore di resistenza dell’impianto di terra adatto per drenare efficacemente le correnti impulsive provenienti dagli scaricatori. Al momento è presente un semplice picchetto con valore di resistenza pari a 150 ohm.

Giuseppe Mignogna

Ai fini del corretto dimensionamento del sistema di protezione dalle sovratensioni (SPD) è importante determinale, secondo le procedure indicate alla Norma CEI EN 62305-2, la necessità o meno di un impianto di protezione esterna dell’edificio (LPS) sul quale è installato l’impianto fotovoltaico e se quest’ultimo introduce l’obbligo di installare un LPS in quanto qualifica l’edificio non più come autoprotetto dalle scariche atmosferiche e pone la necessità di collegare in equipotenzialità al sistema LPS le masse e le masse estranee dell’impianto fotovoltaico.
La necessità di installare le protezioni contro le sovratensioni in un impianto BT secondo la valutazione del rischio semplificata CLR è indicata dalla Norma CEI 64-8/5 Capitolo 534.
In rapporto al livello di protezione dell’impianto di captazione (LPL I-II-III-IV) si determina la capacità di scarica degli SPD che deve essere calcolata ai sensi delle Norme CEI EN 62305.
Fatte salve altre determinazioni da parte del progettista degli impianti al quale è in capo ogni responsabilità, ricordiamo che la configurazione impiantistica descritta risulta soggetta ad obbligo di progettazione secondo le procedure del DM 37/08, reputiamo a titolo di mero consiglio che l’inverter debba essere protetto sia sul lato c.a. che sul lato c.c. e di verificare le distanze di disaccoppiamento tra l’inverter e i quadri di campo ove installare le protezioni SPD del tipo I.
Ai fini della protezione dalle sovratensioni impulsive il valore dell’impianto di terra non è significativo. Risulta importante verificare le caratteristiche dimensionali dell’impianto e dei componenti.
La guida CEI 81-2 indica, per il dispersore a servizio di un LPS, un valore di riferimento pari a 10 Ohm che qualora superato porta alla verifica di conformità del sistema di dispersioni in riferimento alla Norma CEI 62305-3 art. 5.4.2.1.