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impianti elettriciIl DL n. 162/2019 a proposito delle tariffe parla anche di “convenzione” con Enti terzi che possono fare le verifiche. In una dinamica di libero mercato è plausibile un ragionevole sconto da parte degli Enti Certificatori?
Altrimenti non avrebbe senso la ricerca di mercato (gara). Per es. grandi aziende diffuse sul territorio quali Banche o Poste hanno migliaia di sedi da controllare e sicuramente sono più interessate a questo aspetto di un prezzo che se uguale alle tariffe arriverebbe ad essere forse anche 3 volte maggiore del valore di mercato praticato nelle precedenti verifiche.
E’ possibile quindi ipotizzare un minimo ribasso “ragionevole”? Si tenga conto che lo spirito della legge nasce dal fatto di finanziare l’informatizzazione INAL a partire proprio dalla procedura CIVA nonché la stessa manutenzione corrispondendo il 5% da un tariffario del 2005 che riguardava il costo della verifica puntuale se eseguite da dipendenti ISPESL.
Nel frattempo ha preso corpo la nascita di Enti Certificatori (accreditati) che possono sostituire l’ISPESL nelle verifiche e che sul mercato hanno sempre eseguito dette attività di verifica a prezzi (molto) inferiori al tariffario. Quindi potrebbe essere utile un “ragionevole” approccio alla questione tariffe se da intendere assolutamente indiscutibile.

Tommaso Carofiglio

impianti elettriciL’articolo 36 del DL convertito in Legge non fa affatto riferimento a “convenzioni“. Il tariffario non è stato introdotto solo per quantificare il finanziamento all’INAIL, ma anche per cercare di arginare il meccanismo del massimo ribasso che, evidentemente, ha creato distorsioni.
Del resto Lei stesso ammette che l’applicazione delle tariffe triplicherebbe gli importi. Vuol dire che il mercato, fino al 31 dicembre scorso, ha “proposto il servizio” a un terzo delle tariffe pubbliche del 2005 (ritenute già allora non certo generose). Inoltre, eliminare la negoziazione economica tra controllore e controllato ha di certo un risvolto etico.
Le gare potranno certamente essere ancora istituite, ma con criteri premianti diversi da quello dello massimo ribasso (minor tempo di uscita dalla richiesta, maggior esperienza in ambiti affini ecc.)

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