I VVF mi chiedono di rilasciare una relazione attestante che un’area di sosta container in un terminal del porto contenenti merci pericolose, risulta protetta dalle scariche atmosferiche secondo le CEI 81-10 e s.m.i.
Si tratta di una parte di container (circa mt. 100 x 30 disposti su 4 livelli) che verranno delimitati come richiesto da new jersey, di una zona molto più vasta con al di sopra i carroponti di movimentazione container che scorrono su rotaie.
Un altro tecnico verrà incaricato per la valutazione dei rischi di esplosione dell’area e la classificazione Atex dei carroponti (se l’area risulta classificata)
A tal proposito mi sorgono alcuni dubbi per i quali vi chiedo un parere in merito:
1. Se non sbaglio ai fini della valutazione del rischio, secondo la norma CEI EN 62305-2, la presenza di zone con pericolo di esplosione può essere trascurata se le sostanze sono protette da contenitori metallici, pertanto è sufficiente che la struttura abbia uno “scheletro” metallico e lo “scheletro” metallico può avere forma qualsiasi ed essere anche ricoperto di materiale isolante.
È corretto o mi sfugge qualcosa?
2. Nella zona in questione è presente un container contenente attrezzature antincendio con una alimentazione elettrica (posata interrata) per alcune stufette a servizio degli addetti.
Posso eventualmente eseguire una valutazione del rischio considerando tale container come una struttura a tutti gli effetti e quindi verificare che come tale sia presente il collegamento a terra come un edificio qualsiasi?
Andrea Amerio
La valutazione del rischio deve essere condotta con le procedure di cui alla CEI 62305-2.
Per la struttura metallica ubicata all’aperto (il carroponte) e per le strutture metalliche sottostanti (i container) la valutazione del rischio deve considerare la componente di rischio RA (tensioni di passo e contatto) e RB componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all’interno della struttura che innescano l’incendio e l’esplosione e che possono anche essere pericolose per l’ambiente.
Per la valutazione delle zone con pericolo di esplosione devono essere considerati i coefficienti di riduzione del rischio di cui alla Tabella C.5 Allegato C CEI 62305-2.
In particolare si dovranno considerare le condizioni di cui alle Note 9 e 10 di cui si riporta il testo:
NOTA 9 Ai fini di questa Parte della CEI EN 62305 le strutture con aree pericolose o contenenti materiali esplosivi solidi non dovrebbero essere considerate strutture con rischio di esplosione se è soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:
a) il tempo di presenza della sostanza esplosiva è inferiore a 0,1 ore/anno;
b) il volume dell’atmosfera esplosiva è trascurabile secondo la EN 60079-10 e la EN 60079-10-2;
c) la zona non può essere colpita direttamente dal fulmine e sono impedite scariche pericolose nella zona stessa.NOTA 10 Per le zone pericolose all’interno di contenitori metallici la condizione c) è soddisfatta se il contenitore, considerato quale organo di captazione naturale, impedisce perforazioni o problemi di punto caldo e gli impianti interni al contenitore, se presenti, sono protetti contro le sovratensioni al fine di evitare scariche pericolose.
Con il termine “contenitore metallico” si intendono i serbatoi metallici che presentino, quali organi di captazione naturali, delle condizioni costruttive e dei materiali che impediscano perforazioni o punti caldi all’interno del contenitore ove è presente la sostanza esplosiva o l’atmosfera esplosiva.
Non è necessario che il contenitore metallico sia ricoperto da materiale isolante.
Per parti della struttura con caratteristiche diverse per destinazione d’uso dalla struttura principale dovrà essere considerata nella valutazione del rischio l’indipendenza delle stesse applicando i criteri dell’art. A.2.2. Gli impianti elettrici interni dovranno essere considerati nella valutazione del rischio così come le linee elettriche e di segnale entranti.