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Il contatore delle fonti rinnovabili non fotovoltaiche ha raggiunto, lo scorso 30 settembre, il costo indicativo medio di 5,310 miliardi di euro. Tale ammontare va confrontato con il tetto di 5,8 miliardi di euro.

La diminuzione rispetto al 31 agosto 2016 è principalmente imputabile al sensibile incremento del prezzo dell’energia registrato ad ottobre 2016 e sui mercati forward.

Nel contatore rientrano gli oneri d’incentivazione riguardanti gli impianti CIP6 (quota rinnovabile), l’incentivo sostitutivo dei Certificati Verdi e le Tariffe Onnicomprensive (DM 18/12/2008), gli impianti incentivati mediante il Conto Energia per il solare termodinamico e quelli in esercizio ai sensi del DM 6/7/2012 e del DM 23/6/2016 (FER non fotovoltaiche).

Proprio in base al DM 23 giugno 2016, il GSE adotta le seguenti modalità di calcolo:
ogni mese il GSE calcola il “costo indicativo medio” degli oneri delle rinnovabili non fotovoltaiche, a partire dai valori mensili ipotizzati per i 3 anni successivi nello Scenario Evolutivo. Al 30 settembre il contatore ha raggiunto i 5,310 miliardi di euro

per gli impianti a Registro e Aste a progetto con il DM 6/7/2012, il costo è imputato a partire da una data presunta di entrata in esercizio e considerando un tasso di decadenza del diritto di accesso agli incentivi sulla base dei dati storici a disposizione

il prezzo dell’energia è pari alla media dei prezzi dei ventiquattro mesi precedenti e dei dodici mesi successivi, come risultanti dagli esiti del mercato a termine pubblicati sul sito del GME. Al 30 settembre 2016 tale prezzo risultava di 47,61 €/MWh, in rialzo rispetto al mese precedente.