Ultime news

~DUna cabina elettrica a 20kV con neutro compensato , alimenta una officina metalmeccanica.La cabina è di proprietà dell’utilizzatore.
1) Al fine del dimensionto degli elementi metallici specificati in oggetto , si desidera sapere (mediante esempio pratico e numerico) come progettare l’impianto di terra.
2) Non mi è chiaro come viene utilizzata la tabella D.2 della norma CEI EN 50222. Si può fare un esempio ?
Si ringrazia anticipatamente

Sandro via form

~RSi ricorda che la realizzazione di una cabina di trasformazione Mt/bt, nonchè del relativo impianto di terra, deve sempre essere preceduta dalla redazione di un progetto di impianto ai sensi del Decreto 37/08 art. 5 “Progettazione degli impianti” comma 1. Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g), e’ redatto un progetto.
Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, nei casi indicati al comma 2, il progetto e’ redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta. In quanto impianti compresi al comma 2 del medesimo articolo, “il progetto per l’installazione, trasformazione e ampliamento, lettera c) impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o qualora la superficie superi i 200 mq.

1) Per la progettazione dell’impianto di terra può applicare i criteri indicati nella Norma CEI EN 50522 (CEI 99-3) in vigore dal 1.04.2011 “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.“.

In particolare può utilizzare i parametri indicati al Cap. 5 “Progettazione dei sistemi di messa a terra”
Utilizzando i parametri:
IE = corrente di guasto a terra,
tF = tempo di durata del guasto,
r = resistività e caratteristiche del suolo.
Utilizzando lo schema di flusso di cui alla Figura 5 con le relative formule, disequazioni e valori anche indicati in Tabella 1 e Figura 4 della medesima Norma. I materiali e le dimensioni minime dei dispersori ai fini della resistenza meccanica e alla corrosione sono indicati nella Tabella di cui all’ Allegato C della Norma CEI EN 50522.

2) I valori riportati nella Tabella D2 dell’ Allegato D sono i fattori di conversione dei valori della corrente di guasto (da riportarsi nella formula di calcolo D.1) utilizzati per il calcolo ai fini dell’ottenimento di una temperatura finale ridotta dei conduttori in determinate condizioni, come del resto spiegato nel testo della Norma che precede la suddetta tabella a pag. 38:

“Se si sceglie una temperatura finale diversa da 300 °C (vedere le Figure D.2a e D.2b, linee 1, 2 e 4), la corrente può essere calcolata con un fattore scelto nella Tabella D.2. Ad esempio, temperature finali minori sono raccomandate per conduttori isolati e conduttori immersi nel calcestruzzo.”

Logicamente per la corretta progettazione ed il relativo dimensionamento sono necessari i valori della corrente di guasto e del tempo di interruzione dello stesso forniti dall’Ente distributore oppure utilizzare i valori indicati nella Norma CEI 0-16.