In una verifica ad un impianto per allevamento polli è emerso che il quadro generale realizzato in classe II alimenta un sotto quadro tramite protezione magnetotermica e cavo FG70R 0.6/1kV. Poiché il committente ha espressamente richiesto di evitare la protezione differenziale nel quadro generale e poiché il sotto quadro non è realizzato in classe II ho prescritto di realizzare il sotto quadro in classe II. Mi viene contestata questa scelta perché economicamente dispendiosa; il committente , invece, ritiene sufficiente inserire nel sotto quadro un adeguato interruttore generale magnetotermico-differenziale. E’ accettabile tale soluzione?
Brandi Michele via Form
Ai fini della corretta risposta al Suo quesito sarebbe utile conoscere la tipologia del sistema elettrico che alimenta l’impianto in questione ed esaminare lo schema a blocchi dell’impianto al fine di comprendere l’ubicazione dei quadri elettrici rispetto agli edifici e agli eventuali compartimenti antincendio.
Se Lei identifica il “quadro generale” in Classe II come il DG (dispositivo di protezione generale dell’utente) a valle del punto di consegna dell’energia in bassa tensione da parte dell’Ente distributore (sistema TT) e il “sotto quadro” come il quadro elettrico dell’attività, è corretto prescrivere la realizzazione di quest’ultimo in Classe II stante l’assenza di un dispositivo differenziale a monte.
Quanto proposto non cambia il problema della protezione contro i contatti indiretti del “sotto quadro” non realizzato in Classe II. Il sotto quadro eventualmente realizzato in Classe I è classificarsi come massa e quindi deve essere protetto a monte da un dispositivo differenziale. Detto dispositivo può essere installato nel quadro generale (in Classe II) oppure nel sotto quadro, eventualmente realizzato in Classe I, ma a condizione che la conduttura entrante nello stesso sia realizzata in Classe II sino ai morsetti di ingresso dell’interruttore generale (equipaggiato con dispositivo differenziale) e i morsetti di detto interruttore siano forniti di apposita copertura isolante. Detto dispositivo svolgerà la funzione di protezione contro i contatti indiretti per il sotto quadro realizzato in Classe I.
Naturalmente se si opererà in un sistema TN-S (ove per il quadro generale si intende il quadro immediatamente a valle della sezione di trasformazione) le considerazioni sopraesposte sono superflue, salvo per le condizioni di cui all’art. 75104.2.7 della Norma CEI 64-8/7 che prescrive che le condutture entranti (o transitanti) nel luogo a maggior rischio in caso d’incendio [tipi di condutture inentificate nell’articolo 751.04.2.6.c) della Norma CEI 64-8/7] devono essere protette a monte, oltre che con i criteri di cui al Capitolo 43 e Sezione 473 Norma CEI 64-8/4, anche da un dispositivo a corrente differenziale non superiore a 300 mA (eventualmente con intervento ritardato) ed in alternativa per continuità di servizio con Idn 1 A ad intervento ritardato. Altro aspetto nella configurazione dal Lei illustrata è quello della selettività delle protezioni contro i contatti indiretti.
ha risposto per NT24:
Per.Ind. Roberto De Girardi I.Eng
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