“E’ arrivata l’ora per l’Italia di puntare davvero sulla mobilità elettrica e sostenibile, non possiamo aspettare ancora. Il gap del nostro Paese relativamente alle immatricolazioni di auto elettriche e ibride “plug-in” nel 2014 (solo 1.400), rispetto a Paesi come Norvegia (19.800 immatricolazioni), Olanda (12.900), Gran Bretagna e Francia (circa 15.000), Germania (13.100), è davvero enorme, ma può rivelarsi una opportunità se tutti, istituzioni, politica, aziende e cittadini iniziassero a pensare alla mobilità sostenibile come uno dei perni della crescita economica”.
Lo dichiarano in una nota i responsabili del Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) e di CEI-CIVES (la Commissione Italiana Veicoli Elettrici a Batteria, Ibridi e a Celle a combustibile del CEI). CEI-CIVES ha aderito recentemente al Coordinamento FREE, che raggruppa oltre 30 Associazioni del mondo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, con lo scopo di promuovere questi settori nel quadro di un modello sociale ed economico ambientalmente sostenibile, avviando un’azione coesa delle Associazioni e degli Enti che ne fanno parte, anche nei confronti delle istituzioni.
“La mobilità elettrica per tanto, troppo tempo, è stato un tema affrontato in Italia con un eccesso di timidezza – concludono FREE e CIVES – che ha portato a risultati del tutto marginali proprio perché non si inquadravano in una visione strategica; ora non si può più aspettare, bisogna dotare cittadini e aziende di strumenti finanziari ed infrastrutturali adeguati per giungere ad una concreta diffusione dei mezzi di trasporto elettrici a partire da quelli per i segmenti applicativi con maggiore efficacia energetica e ambientale“.