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DNella villa di un mio cliente diversi apparecchi utilizzatori fissi sono alimentati direttamente, non tramite presa a spina. Vorrei proteggere questi componenti con un interruttore differenziale da 300 mA, mentre per le prese e le luci metterei 30 mA. Posso farlo?

Anonimo 

RNelle abitazioni la protezione addizionale mediante l’uso di dispositivi di protezione con corrente differenziale nominale d’intervento non superiore a 30 mA è richiesta (Norma CEI 64-8 art. 412.5.3):
per i circuiti che alimentano le prese a spina con corrente nominale non superiore a 20 A; per i circuiti che alimentano le prese a spina con una corrente nominale non superiore a 32 A destinate ad alimentare apparecchi utilizzatori mobili usati all’esterno; nei locali contenenti bagni o docce (Norma CEI 64-8 Sez. 701 Art. 701.412.5): “uno o più interruttori differenziali con una corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA devono proteggere tutti i circuiti situati nelle zone 0, 1, 2 e 3 se non SELV“.
La soluzione proposta va sicuramente bene a patto che sia soddisfatta la relazione Re * Idn < 50 V. Ovvero, nel caso in questione, per il coordinamento delle protezioni la resistenza di terra deve essere inferiore a 166 ohm (valore in genere non difficile da ottenere).