E’ stato presentato in settimana il vademecum sulle città intelligenti. Si tratta di un manuale contenente tutte le indicazioni operative per governare il processo di pianificazione della smart city una raccolta di tools nella logica del riuso. E’ infatti la replicabilità dei modelli presentati il fattore discriminante.
Le cinquantotto città che, insieme ad ANCI e con il supporto di FORUM PA, si sono fatte promotrici dell’Osservatorio Nazionale Smart City hanno lavorato tra maggio e ottobre del 2013 con l’intento di analizzare (e dunque conoscere), mettere in comune (e dunque farsi parte di un percorso di apprendimento reciproco), le diverse esperienze nell’ambito della programmazione di future città intelligenti.
Il documento è articolato in cinque sezioni:
1) “I punti cardinali della smart city”: le direttrici che debbono tenere sempre presenti coloro che si vogliono cimentare nella costruzione di una città intelligente.
2) “Gli step della programmazione”: approcci, soluzioni, metodi e schemi d’azione così come l’Osservatorio li ha ricavati dalle molte esperienze mappate nelle città. Analisi, mappatura e coinvolgimento di cittadini e stakeholder, organizzazione e competenze, finanziamento, monitoraggio e scelte di governance: sono questi gli ambiti del percorso di programmazione rispetto ai quali vengono riportate le lezioni apprese dalle città.
3) “A che punto sono le città?”: fotografia complessiva sullo stato dell’arte nelle 58 città coinvolte nell’Osservatorio riguardo ai processi di
cambiamento nelle città italiane. Con quali strumenti finanziari e di governance le città stanno portando avanti le proprie scelte e le proprie progettualità? Dove sono arrivate? Come stanno lavorando sui diversi ambiti che fanno la città smart (mobility, economy, governance, people, living, environment)?
4) “Le città”: i racconti che loro stesse hanno fatto all’interno dell’Osservatorio delle specifiche ed uniche scelte. Il dettaglio dei progetti che, finanziati o meno su specifiche linee di finanziamento dedicata alle smart city, possono essere ricondotti a una politica cittadina intelligente;
5) “I proposer”: alcuni dei contributi arrivati all’osservatorio da tutti quei soggetti che lavorando nell’accademia, nell’impresa, nelle associazioni promuovono soluzioni di miglioramento per le città del futuro.