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assoRinnovabili, ANEV e il Coordinamento FREE manifestano tutto il loro sconcerto nei confronti del comunicato stampa dello scorso 25 ottobre dal titolo “Basta Eolico” a firma di alcune associazioni ambientaliste.
In una lettera, indirizzata ai tre ministri, 13 sigle ambientaliste infatti chiedono “la moratoria a incentivi per nuove centrali eoliche” ed intervengono sul “provvedimento annunciato da Zanonato per dilazionare parzialmente gli oneri che gravano sulle bollette di famiglie e imprese italiane a causa degli incentivi alle rinnovabili elettriche, ormai a 11,2 miliardi all’anno e che presto sfonderanno, per pura inerzia, anche il tetto dei 12,5 miliardi di oneri (6,7 per il Fotovoltaico più 5,8 per le restanti tecnologie) come stabilito dalla riforma dello scorso anno”.

Secondo gli ambientalistiSe il Governo intende intervenire per attenuare questo aggravio dei costi dell’elettricità che compromette ogni possibilità di ripresa economica noi concordiamo con questa finalità, ma osserviamo che prima ancora di cambiare tempi e regole per il pagamento degli incentivi già assegnati occorre smettere di assegnarne di nuovi”.
Inoltre ricordano che “ogni nuovo impianto che fornisce energia intermittente (eolico e fotovoltaico in primis), oltre a nuovi oneri diretti di incentivazione, comporta ulteriori costi”, tra cui quelli legati “ai problemi di dispacciamento” e alla “costruzione di nuovi elettrodotti”; ed è per questo che “un provvedimento di moratoria a incentivi per nuovi impianti di rinnovabili elettriche intermittenti si rende indispensabile per non vanificare ogni possibile intervento di contenimento dei costi di incentivazione in bolletta
“.

Secondo assoRinnovabili, ANEV e il Coordinamento FREEaffermare che gli impianti eolici devastino il paesaggio per fini speculativi, creino nuovi oneri di dispacciamento e contribuiscano ad innalzare il costo dell’energia non solo è falso ma rappresenta l’ennesimo grave ed ingiustificato attacco ad un settore che si è dimostrato uno straordinario volano di crescita economica sostenibile. Proprio l’incremento delle rinnovabili e dell’eolico in particolare ha permesso al nostro Paese di ridurre le importazioni di materie prime fossili per il soddisfacimento della domanda di energia, con grandi benefici sull’indipendenza energetica e sull’ambiente. Il dibattito nazionale avrebbe bisogno di riflessioni ben più profonde sul modello di sviluppo da adottare in futuro e su quali politiche intraprendere per raggiungere gli sfidanti obiettivi che verranno indicati con la prossima adozione del Libro Verde 2030″.