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Secondo una ricerca del Centro Studi del CNI, in media sono necessari ben 337 giorni per ottenere l’Autorizzazione di Impatto Ambientale. Gli ingegneri bocciano questa procedura che risulta di gran lunga la più complessa e lenta.

Il Centro Studi del CNI ha elaborato una ricerca dal titolo “Per il rilancio del Paese: sussidiarietà e semplificazione. Le opinioni degli ingegneri”. Si tratta di uno studio basato su una serie di questionari sottoposti ad un numero significativo di ingegneri: 8421. Particolarmente rilevanti sono state le risposte relative alle procedure che i professionisti sono tenuti a seguire nell’esercizio della loro attività. Una di queste è la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Circa il 9% degli ingegneri ha avuto esperienza professionale diretta della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) nell’ultimo anno. La gran parte delle domande (88,3%) è stata indirizzata agli enti locali, mentre un numero ridotto a livello statale. La Via nazionale ha riguardato principalmente la costruzione di strade (14,8% degli interventi), l’installazione di centrali termiche ed altri impianti di combustione (16,4%), la costruzione di raffinerie e impianti di gassificazione (16,4%) e la costruzione di porti e terminali marittimi (4,9%). La Via “locale” concerne opere di minore complessità e di probabile minore impatto.

E’ tra le procedure più “laboriose”, sia per la varietà dei soggetti coinvolti, sia per le innumerevoli richieste cui i professionisti devono far fronte. I tempi necessari per ottenerla risultano, in generale, abbastanza lunghi, con un quadro di insieme particolarmente variegato. In media sono necessari 337 giorni per ottenere la Via: è la più “lenta” nella graduatoria tra tutte quelle osservate. Solo una piccolissima parte degli intervistati (2,3%) dichiara di aver impiegato meno di 30 giorni per ottenerla, cui si aggiunge un altro 6% che afferma di avere atteso fino a due mesi ed un ulteriore 13,3% fino a 3 mesi (in totale meno di un quarto degli Intervistati). Occorrono, invece, fino a 6 mesi per l’11,2% degli ingegneri, cui fanno buona compagnia un altro 9,6% che aspetta fino a 9 mesi e un ulteriore 8,8% fino ad un anno. Tuttavia ben il 17,7% degli intervistati dichiara di dover attendere oltre un anno e un 16% oltre due anni. Insomma, per oltre un terzo degli interventi avviati si può arrivare fino a due anni di attesa per ottenere la valutazione di impatto ambientale.

Gli intervistati bocciano senza mezzi termini la facilità della procedura ritenendola molto poco business friendly. Assegnano ad essa una valutazione media di 1,93 in una scala che va da 1 (poco business friendly) a 5 (molto), con il 44,6% del campione che gli assegna il peggior voto ( 1).

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