Consumi elettrici: da Terna dati allarmanti
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- 17 Gennaio 2013
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Dopo due anni di crescita, nel 2012 i consumi di elettricità in Italia tornano a scendere.
I primi dati provvisori elaborati da Terna sul fabbisogno di energia elettrica nell’anno appena concluso, fanno segnare una flessione del 2,8% rispetto al 2011: si tratta del calo più consistente da inizio secolo dopo quello del 2009, quando il decremento sull’anno precedente fu pari al 5,7% .
Il totale dell’energia richiesta in Italia nel 2012 ammonta a 325,3 miliardi di kilowattora, attestandosi sullo stesso livello di domanda del 2004. A parità di calendario, la diminuzione è del 3,1% in considerazione del fatto che il 2012 ha avuto un giorno lavorativo in più perché bisestile.
A livello territoriale le flessioni più consistenti si registrano in Sardegna (-10,3%) e nella macroarea del Nord-Ovest composta da Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta (-7,7%).
Secondo le prime stime, nel 2012 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,8% con produzione nazionale (di cui 62,2% termoelettrica, 13,3% idroelettrica, 1,6% geotermica, 4,0% eolica e 5,6% fotovoltaica) e per la quota restante (13,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (284,8 miliardi di kWh) è in diminuzione del 2,3% rispetto al 2011; in forte aumento le fonti di produzione eolica (+34,2%) e fotovoltaica (+71,8%), in calo le fonti idroelettrica (-8,2%), termoelettrica (-6,3%) e geotermica (-1,4%).
Per quanto riguarda invece il mese di dicembre 2012, la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 26,6 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 3,6% rispetto a dicembre dello scorso anno. Depurata dagli effetti di temperatura e calendario, la variazione della domanda elettrica di dicembre 2012 diventa tuttavia -3,9%.
Rispetto al corrispondente mese di dicembre del 2011, si è infatti avuto un giorno lavorativo in meno (19 vs 20) e una temperatura media mensile di circa un grado e mezzo inferiore. I 26,6 miliardi di kWh richiesti nel mese di dicembre 2012 sono distribuiti per il 45,2% al Nord, per il 29,7% al Centro e per il 25,1% al Sud. A livello territoriale, la variazione della domanda di energia elettrica a dicembre 2012 si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: -2,5% al Nord, -3,1% al Centro e -6,1% al Sud.
Nel mese di dicembre 2012 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 85,9% con produzione nazionale e per la quota restante (14,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,1 miliardi di kWh) è calata di un -2,6% rispetto a dicembre 2011.
Sono in crescita le fonti di produzione idrica (+34,5%), eolica (+18,6%) e fotovoltaica (+13,3%). Sono in flessione le fonti termoelettrica (-10,6%) e geotermica (-4,2%). In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di dicembre 2012 rispetto al mese precedente è stata pari a +0,5%.
Il profilo del trend si mantiene su un andamento negativo.
La richiesta inferiore non mi allarma in quanto probabilmente influenzata dalla crescente quota in autoconsumo del conto energia. Del resto abbiamo 17.018.436 kW di potenza installata.