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Il sondaggio è stato effettuato sottoponendo un questionario a circa 350 imprese prima dell’inizio di iniziative e convegni sulla norma organizzati da CNA Installazione Impianti su tutto il territorio nazionale.
Non si tratta pertanto di una indagine condotta su un campione rappresentativo di imprese in termini di distribuzione territoriale e/o consistenza aziendale. La tipologia di imprese che hanno risposto hanno una media di 3,5 dipendenti, sono al 54% individuali (46% in forma societaria) ed hanno una conoscenza più che discreta della norma; l’89% conosce la Variante 3 ed il 73% è a conoscenza dell’Allegato A (o delle nuova Norma CEI 64-8 VII ed. 2012 N.d.R.).
– In genere, gli intervistati sono venuti a conoscenza della 64-8 V3 principalmente dalle associazioni di categoria (33%), dalla stampa di settore (33%) ed in misura minore da professionisti (24%) e fornitori (10%).
– L’87% sa che la V3 prevede tre livelli (il 13% non lo sa o fornisce risposte sbagliate) ed il 71% dichiara di applicare la 64-8 V3 nei propri lavori; il 20% lo fa “qualche volta” ed il 9% non lo fa per nulla.
– In merito al rilascio della dichiarazione di conformità, il 74% sa che deve rilasciarla sempre, con l’eccezione dei lavori di manutenzione ordinaria, il 19% dichiara che va comunque sempre rilasciata e solo il 7% è convinto di doverla rilasciare solo per i nuovi impianti.
-La confusione indotta nella categoria degli installatori da interpretazioni poco ortodosse della norma è testimoniata dalle risposte alla domanda circa la possibilità di derogare o meno dal livello 1 della 64-8 V3: solo il 44% risponde di no, mentre il 39% afferma di si ed il 17% non lo sa o non risponde.
– Delle imprese intervistate il 53% ha già realizzato impianti domotici ed al quesito circa le difficoltà incontrate nell’applicazione della norma (si potevano dare risposte multiple) le criticità si distribuiscono in maniera abbastanza uniforme nei rapporti con il committente (31%), e nel fatto che realizzando impianti secondo la norma costa troppo al cliente finale (31%) e che il costruttore non vuole tanti punti prese e luce (32%). Paradossalmente solo il 6% lamenta problemi di rapporto con i progettisti a testimonianza del fatto che, con ogni probabilità, la progettazione degli impianti è spesso inesistente.