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L’iniziativa è stata lanciata a maggio dal Presidente del Parlamento Europeo Jerzey Buzek e dall’ex Presidente della Commissione europea Jacques Delors: costruire una Comunità europea per l’energia, con un mercato unico dell’energia, un ciclo produttivo sostenibile e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
Su questi temi si è svolto un incontro fra deputati europei e nazionali di tutti gli Stati membri presso il Parlamento europeo di Bruxelles.
L’evento, sul tema “Verso una Comunità europea per l’energia per il 21° secolo?” è stato organizzato dal Parlamento europeo e dal Parlamento spagnolo (Cortes Generales) e presieduto congiuntamente dal Presidente del PE Jerzey Buzek e dal Presidente del Senato spagnolo Javier Rojo Garcia.

Sviluppare le rinnovabili
Nel suo discorso di apertura, il Presidente Buzek ha espresso il suo sostegno alla creazione di una nuova Comunità europea, dotata di un mercato unico per l’energia, di una rete di distribuzione integrata, con un sistema di stabilizzazione dei prezzi e con un’enfasi sulle politiche d’innovazione. “Dobbiamo attuare la legislazione esistente, ma anche aggiungere più carne al fuoco”, ha sottolineato Buzek, che ha chiesto il sostegno dei parlamenti e dei governi nazionali a tale iniziativa.
I punti principali di tale proposta sono l’interconnessione delle reti di distribuzione nazionali e la creazione di un fondo comune per la ricerca e lo sviluppo di fonti alternative e di gruppi d’acquisto di petrolio e gas da fornitori stranieri.
Reti di distribuzione interconnesse
Per il Presidente del Senato spagnolo Rojo Garcia l’energia può avere e avrà una forte influenza su come sarà rinnovata la struttura dell’Ue: “Esiste un reale bisogno per un tale progetto ed è urgente”. Rojo Garcia ha anche assicurato che la politica energetica dell’Unione sarà “sicura e pulita per il benessere dell’Ue e dei cittadini europei”, grazie a reti di distribuzione interconnesse e meccanismi di controllo di mercato più efficaci.

Servono regole comuni
Dopo gli interventi di apertura, i deputati – oltre 250 erano presenti all’incontro – si sono divisi in tre gruppi di lavoro per discutere la questione della sicurezza energetica, la possibilità di creare un mercato unico per l’energia e lo sviluppo delle energie rinnovabili.
La conclusione a cui sono giunti è che l’UE dovrebbe accelerare la realizzazione di regole comuni in tema di politica energetica, politica che dovrebbe essere basata su competitività, sicurezza dell’approvvigionamento e sostenibilità ambientale.

Sicurezza energetica
Le conclusioni raggiunte dal gruppo di lavoro sulla sicurezza energetica sono state riassunte in tre punti: l’attuazione di una politica energetica comune dovrebbe essere sostenuta da una maggiore volontà politica da parte dei governi nazionali; la sicurezza energetica è elemento essenziale per garantire l’efficienza di un mercato unico per l’energia, cosi come la creazione di un meccanismo finanziario di compensazione a livello europeo per incoraggiare maggiori investimenti nelle infrastrutture.

Mercato unico dell’energia
Il senatore spagnolo Félix Lavilla Martínez ha sottolineato la necessità di un sistema di reti distributive integrato come precondizione per un mercato unico dell’energia.
Tale sistema avrebbe come effetto l’abbassamento dei prezzi energetici con immediato vantaggio per il consumatore europeo. Una migliore efficienza energetica migliorerebbe inoltre la competitività del settore, e i fornitori d’energia potrebbero così investire in fonti alternative.

Efficienza e rinnovabili
Jesús Alique López, deputato al Parlamento spagnolo, ha chiesto una maggiore efficienza energetica e più cooperazione fra gli Stati membri per lo sviluppo di tecnologie pulite. Il sostegno fiscale e finanziario può, sottolinea il relatore, aumentare la produzione e diminuire i costi nel lungo termine, mentre l’introduzione di autovetture elettriche può essere una delle soluzioni per diminuire le emissioni di CO2.
Nel suo intervento conclusivo, il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek ha sottolineato che le fonti rinnovabili di energia dovrebbero costituire la priorità per la futura politica energetica europea, che dovrebbe però anche assicurare la competitività delle industrie europee.
Il Presidente ha riconosciuto il problema della mancanza di una base legale chiara per la politica energetica comune, dove la cooperazione rinforzata risulterebbe essere la via più praticabile, ma ha anche sottolineato che la discussione è appena cominciata.
Pedro Luis Marín Uribe, Segretario di stato per l’energia del governo spagnolo, ha spiegato come la creazione di una Comunità per l’energia potrebbe rappresentare una svolta per l’economia europea nel prossimo futuro, e che questa dovrebbe essere basata su “tre pilastri: competitività, sicurezza dell’approvvigionamento e sostenibilità”.
Joaquin Almunia, vice Presidente della Commissione europea, ha espresso il suo sostegno al “sistema dei tre pilastri”, e sottolineato che l’accesso all’energia dovrebbe essere garantito a tutti, a prezzi abbordabili per i consumatori e per i fornitori.
Il Commissario ha anche spiegato che tale Comunità non può essere costruita da un giorno all’altro e che per arrivarci bisogna innanzitutto rafforzare la cooperazione regionale e in specifiche aree dell’Unione.