Impianto elettrico in locale ad uso medico di gruppo 1 con data di realizzazione successiva al settembre 2001 (norma di riferimento CEI 64-8 sez. 710) : la presenza di interruttori differenziali di tipo AC per proteggere ambienti medici di gruppo 1 può essere considerata una violazione di norma tecnica (es. CEI 64-8) o di un articolo di legge (es. D.Lgs. 81/08)? A vostro avviso l’esito di una verifica periodica di messa a terra ai sensi del DPR 462/01 quale dovrebbe essere?
Enrico Meloni
Le prescrizioni di cui alla sezione 710 della Norma CEI 64-8 sono da intendersi per la sicurezza del paziente e dell’operatore. In particolare, in materia di interruttori differenziali, la Norma prevede:
I circuiti terminali dei locali medici di gruppo 1, che alimentino prese a spina con corrente nominale fino a 32 A, devono essere protetti con interruttori differenziali aventi corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA (protezione addizionale). Nei locali di gruppo 2, tutti i circuiti devono essere protetti mediante interruttore differenziale con 30 mA, se non sono alimentati dal sistema IT-M.
Si deve fare particolare attenzione per assicurare che l’uso simultaneo di numerosi apparecchi, collegati allo stesso circuito, non possa causare scatti intempestivi degli interruttori differenziali.
Nei locali medici di gruppo 1 e gruppo 2, dove sono richiesti interruttori differenziali, devono essere scelti solo quelli di tipo A o di tipo B, in funzione del tipo della possibile corrente di guasto.
NOTA Possono essere utilizzati interruttori differenziali in accordo con le Norme CEI EN 61008-1, CEI EN 61009-1 e CEI EN 62423.
A nostro parere quindi la presenza di interruttori differenziali di tipo AC rappresenta una violazione sia della Norma CEI 64-8, che del DLgs 81/08 (art.80). L’esito del verbale deve essere negativo.