Giungono spesso in redazione richieste di chiarimenti in merito all’identificazione dei cavi di bassa tensione e al loro corretto utilizzo. Molti addetti associano per abitudine un cavo al tipo di posa senza in realtà comprendere le reali motivazioni della scelta. In questa serie di articoli andremo ad esaminare gli aspetti tecnici e normativi alla base del corretto utilizzo dei cavi negli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione. In questa prima parte definiamo gli aspetti generali per l’identificazione dei cavi in base alle diverse tipologie costruttive, considerando quanto indicato nelle Norme CEI di riferimento (CT 20 “cavi per energia”).
Com’è fatto un cavo – definizioni
Come tutti sanno esistono molteplici tipologie di cavi per i più disparati usi. In generale un cavo può essere costituito da un conduttore e da almeno uno dei seguenti elementi: isolamento, guaina, riempitivo e schermo.
Conduttore ( 5 ): filo o corda destinati ad essere percorso da corrente, generalmente in metallo (rame o alluminio). La Norma CEI EN 60228 (Classificazione CEI 20-29) sono suddivisi nelle seguenti quattro classi: 1 – Conduttori rigidi, a filo unico a sezione circolare destinati a cavi per posa fissa; 2 – Conduttori rigidi a corda , a loro volta suddivisi in “non compatti di sezione circolare”, “compatti di sezione circolare” e “settoriali”, destinati a cavi per posa fissa; 5 – Flessibili, destinati a cavi per posa fissa o mobile; 6 – Flessibilissimi, destinati a cavi per posa mobile.
Isolamento ( 4 ): involucro di materiale dielettrico destinato a sopportare la tensione elettrica. La norma di riferimento CEI EN 50563 (Classificazione CEI 20-11) suddivide le mescole dei cavi in “termoplastiche” (PVC), “elastomeriche” (EPR o HEPR) e “poliolefiniche” (LS0H ovvero che in caso di incendio non emettono fumi opachi, gas tossici e corrosivi). Per ciascuna tipologia definisce le caratteristiche costruttive delle mescole, le proprietà fisiche e meccaniche e i valori di riferimento che devono rispettare in relazione all’utilizzo. Le prove che secondo le norme di prodotto i cavi devono superare servono a verificare queste caratteristiche. Un conduttore e il suo relativo isolamento costituiscono un’anima, i cavi sono costituiti da una o più anime. In base al numero di anime vengono detti: unipolari, bipolari, tripolari, quadripolari, multipolari ecc..
Guaina ( 1 ): eventuale rivestimento protettivo tubolare continuo non metallico aderente sull’insieme delle anime. La guaina fornisce al cavo una protezione generica contro azioni meccaniche e chimiche non particolarmente gravose. Come per l’isolamento anche le mescole delle guaine vengono classificate in “termoplastiche” (PVC), “elastomeriche” (EPR o HEPR) e “poliolefiniche” (LS0H).
Riempitivo ( 3 ): materiale con cui nei cavi multipolari sono riempiti gli interstizi tra le anime e la guaina.
Schermo ( 2 ): rivestimento in materiale conduttore applicato sulla superficie esterna dell’isolante o sull’insieme delle anime avente sia lo scopo di confinare il campo elettrico generato dai conduttori, sia quello di proteggere dai disturbi elettromagnetici esterni (e dai contatti elettrici, se opportunamente collegato a terra). Gli schermi si dividono in elettrostatici ed elettromagnetici. I primi sono costituiti da sottili nastri di materiale metallico, i secondi da calze di fili sottili di rame o da nastri di rame con spessore maggiore rispetto agli schermi elettrostatici.
Sistemi di designazione dei cavi
I cavi vengono classificati grazie ad un sistema di identificazione alfanumerico. A dire il vero due. Entrambe prevedono l’identificazione del numero e della sezione dei conduttori. Il sistema di designazione nazionale, basato sulla nota tabella CEI UNEL 35011, identifica le sigle dei cavi attraverso simboli che rappresentano le varie parti individuate nel paragrafo precedente, partendo dall’interno verso l’esterno (es. conduttore, isolante riempitivo, schermo guaina ecc..). Il sistema di designazione europeo, basato sul documento di armonizzazione HD 361 (Norma CEI 20-27), prevede una sigla composta da più parti: la prima fa riferimento alla tensione nominale del cavo, l’altra alla costruzione del cavo, dal materiale isolante alla guaina esterna.
Quindi un cavo FG7OR 0,6/1 kV è un cavo a conduttore flessibile per posa fissa (F), isolato con gomma elastomerica ad alto modulo (G7), di forma rotonda (O) in guaina in mescola di PVC (R), adatto ad una tensione di esercizio di 600/1000 V. Il FROR, a differenza dell’FG7OR è isolato con mescola di PVC, e non con gomma elastomerica ad alto modulo.
Un cavo FG10OM2 0,6/1 kV è un cavo è un cavo a conduttore flessibile per posa fissa (F), isolato con mescola elastomerica reticolata a basso sviluppo di fumi, gas tossici e corrosivi (G10), di forma rotonda (O) in guaina in mescola elastomerica reticolata, anch’essa reticolata a basso sviluppo di fumi, gas tossici e corrosivi (M2) adatto ad una tensione di esercizio di 600/1000 V.
Secondo la designazione europea (HD 361) un cavo N07V-K è un cavo a tensione nominale 450/700 V (07) isolato in PVC (V) conduttore flessibile di un cavo per installazioni fisse (-K). Un H07RN-F è un cavo a tensione nominale 450/700 V (07) isolato in EPR (R) con guaina in policloroprene (N). Conduttore flessibile di un cavo flessibile (-F). Per tutti questi esempi si faccia riferimento alle tabelle sottostanti, che costituiscono un estratto della tabella CEI UNEL 35011 e del documento di armonizzazione HD 361, con le caratteristiche dei cavi più diffusi sul mercato.
Tabella 1 – Estratto della Tabella CEI UNEL 35011 con le caratteristiche più diffuse (clicca per ingrandire).
Tabella 2 – Estratto del documento di armonizzazione HD 361 con le caratteristiche più diffuse (clicca per ingrandire).
Prossimamente: Codice colori, cavi LS0H, marcatura, condizioni ambientali, modalità di posa.
Leggi anche: “Il colore dei conduttori e la nuova tabella CEI UNEL 00721“