Gli interruttori differenziali di tipo B rappresentano la soluzione più avanzata per la protezione degli impianti elettrici in ambienti industriali e civili. In Italia, il loro impiego è regolamentato da normative specifiche che ne delineano l’uso in determinate condizioni operative.
Gli interruttori differenziali sono dispositivi di sicurezza che intervengono in caso di dispersione di corrente elettrica, interrompendo l’alimentazione per prevenire danni a persone e apparecchiature. Il tipo B si distingue per la sua capacità di rilevare non solo correnti alternate sinusoidali, ma anche correnti continue residue che possono verificarsi in presenza di dispositivi elettronici avanzati, come gli inverter.
In Italia, l’uso degli interruttori differenziali di tipo B è strettamente legato alla normativa EN 61800-5-1, che stabilisce l’obbligatorietà di questi dispositivi quando si utilizzano azionamenti a velocità variabile (inverter). Questi interruttori sono richiesti principalmente nei sistemi TT, molto diffusi nel nostro Paese, e nei sistemi TN quando la protezione magnetica non è sufficiente a gestire la corrente di guasto.
Gli interruttori differenziali di tipo B trovano impiego in una vasta gamma di applicazioni, dalla protezione di macchinari industriali all’installazione in impianti fotovoltaici, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e apparecchi elettromedicali. La loro versatilità li rende indispensabili in contesti dove la presenza di correnti continue residue è una realtà concreta.
La gamma di Italclem comprende differenziali tipo B con protezione magnetotermica integrata, che consentono un significativo risparmio di spazio, e differenziali puri, sia nella versione bipolare (1P+N) che quadripolare (3P+N).