Durante la ristrutturazione di un complesso residenziale è stata installata una cassetta di derivazione da incasso su una parete che si affaccia sul cortile interno non coperto e quindi soggetta alle intemperie. Il coperchio è quello classico (verosimilmente IP40) che l’installatore ha siliconato anche perché le lastre di materiale lapideo utilizzate per la zoccolatura non sono perfettamente lisce. Vorrei sapere se l’installazione si può considerare a “regola d’arte”.
Giuseppe Vercesi
Ai sensi della Norma CEI EN 60529 (CEI 70-1) la prima cifra del grado IP 4X corrisponde alla condizione di “protetto contro corpi solidi superiori a 1 mm di diametro”, la seconda cifra del grado IP X4 corrisponde alla condizione di “protetto contro gli spruzzi d’acqua da tutte le direzioni” applicabile alla tipologia di installazione descritta. Pertanto, il grado di protezione IP40 non è applicabile alle condizioni di installazione descritte. Applicando i criteri della Tabella 51 A “Classificazione delle influenze esterne” della Norma CEI 64-8/5 la condizioni descritta è classificabile con il Codice AD3 “Protetto contro la pioggia” ovvero protetto dalla possibilità di caduta di pioggia con un angolo fino a 60° rispetto alla verticale, condizione riferita ad installazioni nelle quali la pioggia forma uno strato continuo sul muro o sul pavimento e quindi con un grado IP pari a X3. Il grado di protezione IP deve essere garantito dalle caratteristiche costruttive intrinseche del prodotto, certificate da specifiche prove di tipo dal costruttore, e non realizzato mediante accorgimenti posticci non previsti dalle istruzioni di montaggio fornite dal costruttore del prodotto. L’installazione a regola d’arte degli accessori di fissaggio o collegamento (ad es. raccordi tubo/scatola o guaina/scatola) deve salvaguardare il grado di protezione IP originario dell’involucro.