Il quadro normativo relativo all’efficienza energetica nell’edilizia è molto complesso e comprende diverse leggi e norme. Tra queste, l‘EPBD (Directive on the Energy Performance of Buildings), l’EPC (Energy Performance Certification) e il DEAP (Design for Energy Assessment Procedure) sono tre elementi chiave per comprendere come questo quadro normativo viene attuato nella pratica.
EPBD – Directive on the Energy Performance of Buildings
Iniziamo con l’EPBD, che è una direttiva dell’Unione Europea introdotta nel 2002 per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. La direttiva stabilisce che tutti gli edifici nuovi o esistenti in vendita o affitto devono avere un certificato energetico che mostri il loro rendimento energetico. Questo certificato deve essere redatto da un professionista qualificato e deve essere presentato al momento della vendita o dell’affitto dell’edificio.
L’obiettivo principale della direttiva è quello di garantire che gli edifici nuovi e esistenti siano progettati e costruiti in modo da consumare meno energia possibile.
Un esempio di applicazione della EPBD è l’edificio residenziale “CasaClima” in Italia, che è stato progettato e costruito per soddisfare i requisiti di efficienza energetica stabiliti dalla direttiva. L’edificio utilizza tecnologie avanzate come pannelli solari per produrre energia elettrica e riscaldamento, e un sistema di ventilazione meccanica controllata per migliorare la qualità dell’aria interna. Grazie a queste tecnologie, l’edificio consuma meno energia rispetto agli edifici tradizionali e produce meno emissioni di gas serra. La direttiva stabilisce che gli Stati membri devono istituire sistemi di certificazione della prestazione energetica degli edifici, in modo che i proprietari e gli inquilini possano valutare facilmente l’efficienza energetica degli edifici. Qui è dove entra in gioco l’Energy Performance Certification (EPC). L’EPC è un certificato che attesta che un edificio soddisfa i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti dalla direttiva EPBD.
Energy Performance Certification (EPC)
L’EPC è il certificato energetico degli edifici. L’EPC è un documento che mostra il rendimento energetico di un edificio e include raccomandazioni per migliorare l’efficienza energetica. L’EPC è obbligatorio per tutti gli edifici nuovi o esistenti in vendita o affitto. L’EPC deve essere redatto da un professionista qualificato e deve essere presentato al momento della vendita o dell’affitto dell’edificio. In alcuni paesi europei, l’EPC è stato ulteriormente sviluppato per includere un’analisi di prestazione energetica in fase di progettazione (DEAP). Il DEAP è uno strumento che consente di valutare l’efficienza energetica degli edifici durante la fase di progettazione, in modo da poter apportare modifiche prima della costruzione. Questo permette di ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici senza aumentare i costi. In Italia, l’EPC è obbligatorio per gli edifici pubblici e privati nuovi o ristrutturati e la norma UNI/TS 11300-1 descrive come ottenere un certificato di efficienza energetica.
DEAP
Il DEAP è un metodo di valutazione dell’efficienza energetica degli edifici che tiene conto dell’intero ciclo di vita dell’edificio. Il DEAP è stato sviluppato dalla Commissione Europea per aiutare i progettisti a progettare edifici ad alto rendimento energetico. Il DEAP è un metodo di valutazione dell’efficienza energetica degli edifici che tiene conto dell’intero ciclo di vita dell’edificio. Il DEAP è stato sviluppato dalla Commissione Europea per aiutare i progettisti a progettare edifici ad alto rendimento energetico.
Se quindi dovessimo riassumere potremmo dire che: l’EPBD stabilisce l’obbligo di avere un certificato energetico per gli edifici in vendita o affitto, il DEAP fornisce un metodo per progettare edifici ad alto rendimento energetico e l’EPC è il certificato energetico degli edifici. Tutti e tre questi elementi sono importanti per comprendere come viene attuato il quadro normativo relativo all’efficienza energetica nell’edilizia in Europa.
Ma se il DEAP è un metodo di progettazione l’EPC è un dato di fatto da dimostrare e che varia nel tempo come possiamo essere sicuri di essere sempre aggiornati su questi dati? La soluzione in questo caso ci viene dalla tecnologia. Tutte le nuove norme europee e nazionali spingono sempre di più l’introduzione di sistemi che permettono di ottenere in modo facile e leggibile informazioni sullo stato del nostro impianto e sui consumi dello stesso, inoltre forniscono, sempre più spesso, informazioni in tempo reale su buone pratiche e attività da svolgere per ridurre i consumi e i costi derivanti dalla normale attività svolta all’interno della struttura. La building automation, termine generico che viene utilizzato per descrivere una pluralità di sistemi e funzioni, è una tecnologia che consente di automatizzare e controllare i sistemi di un edificio, tra cui illuminazione, HVAC, oscuranti, sicurezza e gestione dell’energia. Nel quadro normativo sull’efficienza energetica, la building automation ha un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione dei consumi energetici degli edifici.
Smart Readiness Indicator (SRI)
Ne è la prova la pubblicazione di pochi mesi fa della nuova norma UNI ISO 52120-1, evoluzione della UNI EN 15232-1, che permette di classificare l’efficienza energetica di un edificio sulla base delle soluzioni di controllo ed automazione messe in campo dalla building automation, portando a risparmi che, a seconda dell’ambito, raggiungono valori superiori al 50%. Non va poi dimenticato che dal 2018, con la pubblicazione della EPBD III, è stato introdotto un nuovo criterio di valutazione del grado di intelligenza dell’edificio, definito Smart Readiness Indicator (SRI); l’idea è quella di definire un indice percentuale che indichi quanto vicino (o lontano) sia l’intelligenza dell’edificio rispetto ad un livello massimo ideale, identificando la risposta ai fabbisogni dei suoi occupanti, l’utilizzo di strategie di controllo dell’efficienza energetica e l’interazione con le smart grid. È ancora presto per vederne l’applicabilità in campo ma resta una chiara indicazione dell’attenzione che l’Unione Europea sta dimostrando verso i sistemi e le tecnologie all’interno degli edifici.
La figura del system integrator
Solo attraverso un forte ricorso alla tecnologia e all’utilizzo integrato delle varie applicazioni presenti in uno stabile si possono ottenere i miglioramenti richiesti. Ma le tecnologie da sole non bastano, servono professionisti in grado di progettare, installare e mantenere questi sistemi facili da gestire per l’utente seppur tecnicamente complessi. La figura del system integrator, importante già oggi, diventerà fondamentale in un futuro ormai prossimo per rappresentare un vero e proprio riferimento nell’identificazione delle diverse proposte che il committente si troverà a valutare. Ma la filiera è pronta a fornire questo tipo di servizi? Quanti sono ad oggi i professionisti in grado di agire su progetti con questo grado di integrazione? Secondo Marco Praderio di AIBACS il panorama del professionista tecnico è già pronto per raccogliere la sfida che l’evoluzione normativa ha portato anche nell’ambito della building automation, spostando il focus dal concetto di “domotica”, tipicamente associato ad aspetti emozionali e di comodità, verso quello più pragmatico del risparmio energetico e del comfort abitativo a tuttotondo, orientandosi sempre più verso soluzioni che garantiscano affidabilità ed espandibilità certificata, grazie a protocolli di comunicazione standardizzati in normative europee ed internazionali. AIBACS, in questo nuovo scenario evolutivo, ha da tempo messo a disposizione un fitto programma di formazione online per i propri associati e non solo, grazie a webinar di approfondimento tecnico, spesso caratterizzati da una parte pratica che mostra aspetti operativi in applicazione alla parte teorica di introduzione. Sempre nell’ottica di aggiornamento e crescita continui, il primo giovedì del mese viene poi organizzato un incontro online, battezzato “OpenBar”, che permette agli associati di confrontarsi sui temi più caldi ed innovativi del mondo della building automation in un clima informale ed amichevole. Le tematiche affrontate sono le più disparate, passando dai protocolli di comunicazione all’intelligenza artificiale potenziata dal machine learning, dai sistemi di regolazione alle comunità energetiche, dalle integrazioni con i sistemi di video analisi all’IoT, dalla sicurezza informatica all’applicazione del GDPR nel trattamento dei dati raccolti e registrati dai sistemi di supervisione e monitoraggio.
In conclusione pare quindi evidente che la building automation è una tecnologia chiave per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica stabiliti dal quadro normativo europeo. Attraverso il monitoraggio e il controllo dei sistemi degli edifici, la building automation consente di identificare gli sprechi energetici e di ottimizzare il funzionamento degli edifici. Inoltre, fornisce i dati necessari per le analisi di prestazione energetica richieste dalla normativa europea, come l’EPC e il DEAP ma come tutte le tecnologie necessità di professionisti pronti e capaci a cogliere le sfide.
(a cura di Aibacs)
Chi è Aibacs
Fondata nel 2020 da Automated Logic Corporation, Belimo Italia, Beckhoff Italia, BIG-EU, Casadei & Pellizzaro, Loytec, Merit Lilin Italia, KNX Italia, Salvatore Cataldi, Giuseppe Fusco, Diego Pastore, Marco Praderio, Massimo Valerii, Alessio Vannuzzi, Mirko Vincenti, e Giancarlo Zerbi, AIBACS (aibacs.it) in qualità di Associazione Italiana Building Automation and Control Systems persegue e promuove iniziative a beneficio della collettività e nell’interesse comune dei soci per il progresso delle tecnologie, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, delle arti e delle scienze attinenti l’automazione e la gestione degli impianti applicati agli edifici. L’Associazione propone incontri, webinar, seminari ed eventi formativi per offrire ai propri associati e potenziali tali le migliori soluzioni, gli aggiornamenti normativi, le informazioni più affidabili nel complesso mondo dell’automazione degli edifici.