Lavorando nella manutenzione di impianti elettrici negli ospedali ci troviamo ad avere richieste da parte del personale sanitario di aumentare il numero di prese elettriche la dove già ci sono. quindi si tratterebbe spesso di smontare la presa esistente e mettere esternamente un quadretto da 4/6 prese schuko Unel.
Nei locali medici di gruppo 1 si pone il problema del collegamento equipotenziale, e laddove il cavo PE va direttamente al nodo equipotenziale possiamo realizzare un subnodo all’interno del quadretto, ma a parte l’aspetto tecnico a me interessa la parte burocratica e cioè: per aumentare il numero di prese su una presa esistente e necessario fare modifiche al progetto?
Oppure basterebbe una dichiarazione di conformità? E se la presa esistente si deve spostare di un paio di metri? E pur restando in un edificio ospedaliero cambia qualcosa dal punto di vista della conformità da locale medico a locale ordinario (magazzino, locale sterilizzazione ecc.)?
Con l’aumento delle apparecchiature elettromedicali e non ci troviamo tutti i giorni ad affrontare questo tipo di problema e spesso sembra eccessivo rimettere mano al progetto per questo tipo di intervento, mi chiedevo se c’è una linea netta che differenzia l’ampliamento dell’impianto al semplice aumento dei punti di prelievo dell’energia.
Petrongolo Mariano Gabriele
Se l’aggiunta di prese a spina in apposito quadretto è compatibile con le caratteristiche del dispositivo di protezione e dei conduttori, nulla osta all’installazione.
Deve essere realizzato un sub-nodo all’interno del quadretto prese. Deve essere rispettata la zona paziente. Per gli ambienti non ad uso medico sono da rispettare le applicabili prescrizioni per gli altri ambienti particolari (CEI 64-8/7).
Se non vi sono modifiche sostanziali nella configurazione dell’impianto (protezione corto circuito, sovraccarico, etc.) l’aggiunta di prese a spina su un punto presa già esistente non necessita della redazione di un progetto.
In ogni caso l’intervento deve essere tracciabile e quindi consigliamo di aggiornare gli schemi e i disegni planimetrici d’impianto ed emettere una dichiarazione di conformità con indicazione di “altro”.