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~DMi chiedo se alcune lampade a muro del tipo applique con vetro curvo da installare in ambiente ospedaliero e poste a “portata di mano”, possono avere caratteristiche meccaniche che permettono con semplicità lo scorrimento del vetro di protezione senza alcun fermo meccanico. Tale semplice manovra, potrebbe fornire successivamente accesso alle parti in tensione. Mi viene riferito che tale manovra di scorrimento del vetro, potrebbe configurarsi come dolosità del gesto. Faccio presente che tali lampade non recano il marchio IMQ ma solo quello CE originale.

D. via form

~RIn linea del tutto generale (ovviamente servirebbero maggiori elementi per una risposta puntuale): mentre la marcatura CE è obbligatoria per tutte le apparecchiature BT messe in commercio dal primo gennaio 1997, il marchio IMQ è facoltativo. La responsabilità della scelta del tipo di lampada, ai fini della sicurezza (e quindi anche della protezione dei contatti diretti), spetta al datore di lavoro, ovvero al responsabile sanitario coadiuvato dall’ufficio tecnico.
E’ evidente che, se come dice, e indipendentemente dalla dolosità del gesto, l’installazione di una lampada a portata di mano (a maggior ragione se in un luogo aperto al pubblico come un ambiente ospedaliero), con così facile accesso alle parti attive, non sembra una scelta particolarmente azzeccata.

Ulteriore richiesta da parte dell’utente:

~DRingraziando sentitamente per la risposta, ero a conoscenza del dettaglio tecnico afferente alle “marchiature”.
Diversamente, cercavo maggiori dettagli tecnici o suggerimenti, afferenti a normative (vedi direttiva macchine o similare), al fine di valutare la rispondenza di sicurezza di tali apparecchiature.
Ringraziando nuovamente, porgo distinti saluti.

~RAgli apparecchi di illuminazione come prodotti elettrotecnici si applica la norma CEI EN 60598-1 (Classificazione CEI 34-21) edita nell’aprile 2015 “Apparecchi di illuminazione Parte 1: Prescrizioni generali e prove“.
Le prescrizioni e le relative prove riguardano: la classificazione, la marcatura, la costruzione meccanica, elettrica e la sicurezza fotobiologica. La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI EN 60598-1:2009-08, che rimane applicabile fino al 20-10-2017. In estrema sintesi delle 207 pagine costituenti la norma citata, riportiamo l’art. 8.2.1 relativo alla protezione contro la scossa elettrica.

8.2 Protezione contro la scossa elettrica
8.2.1 Gli apparecchi devono essere costruiti in modo che le loro parti in tensione non siano accessibili quando l’apparecchio è stato installato e cablato come nell’uso normale, e quando viene necessariamente aperto per la sostituzione di sorgenti luminose sostituibili o gli starter (sostituibili), anche se tali operazioni non possono essere effettuate manualmente. Le parti provviste di isolamento principale non devono essere utilizzate sulla superficie esterna dell’apparecchio senza fornire un’adeguata protezione contro il contatto accidentale.

NOTA 1 Esempi di parti provviste di isolamento principale sono i cavi destinati al cablaggio interno, i dispositivi di
alimentazione da incorporare, ecc.

Quando su una sorgente luminosa non sostituibile dall’utilizzatore è applicato un coperchio di protezione conforme a 4.30, questo, durante le prove e le ispezioni indicate nella presente Sezione, non deve essere rimosso.

Non è ammesso l’accesso alle parti in tensione con il dito di prova normalizzato, una volta che l’apparecchio sia stato installato e/o assemblato per l’uso normale e, inoltre, nelle stesse condizioni:
– per apparecchi mobili, settabili e regolabili, non è ammesso alcun accesso alle parti con isolamento principale con il dito di prova normalizzato, e
– per altri tipi di apparecchi, non è ammesso alcun accesso alle parti con isolamento principale dall’esterno dell’apparecchio, utilizzando un calibro di Ø 50 mm conforme alla Figura 1 della IEC 61032:1997.

Se gli apparecchi installati posseggono la marcatura CE l’utilizzatore può richiedere al produttore copia del fascicolo tecnico del prodotto e contezza dell’esecuzione delle prove riferite ai requisiti di superamento delle stesse di cui alla citata norma o altra di paese comunitario o di riferimento internazionale (IEC).

Con riferimento agli aspetti installativi, in quanto gli apparecchi di illuminazione sono considerati parte dell’impianto elettrico in quanto alimentati da specifico collegamento a loro dedicato, si applica la norma impianti (CEI 64-8/4) dove il grado di protezione è disciplinato dall’art. 412.2.1.
Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione IPXXB; si possono avere tuttavia aperture più grandi durante la sostituzione di parti, come nel caso di alcuni portalampade o fusibili, o quando esse siano necessarie per permettere il corretto funzionamento di componenti elettrici in accordo con le prescrizioni delle relative Norme. Le aperture devono essere piccole, compatibilmente con le prescrizioni per il corretto funzionamento e per la sostituzione di una parte.

con il relativo Commento:

412.2.1 Nel caso di portalampade o di fusibili sono ammesse, in accordo con le relative Norme, aperture più grandi di quelle necessarie per rispettare il grado di protezione IPXXB solo quando, rispettivamente, la lampada o l’elemento fusibile siano stati tolti.

Pertanto si tratta di comprendere se, per l’apparecchio in oggetto, la parte in tensione è costituita dal portalampade o da altro componente interno al corpo dell’apparecchio.