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La proposta di assoRinnovabili e ANEV per la regolamentazione dei corrispettivi di sbilanciamento prevede:

1. l’introduzione di franchigie differenziate per fonte, all’interno delle quali l’errore sia effettivamente sgravato da penalità; ciò è pienamente compatibile con la sentenza del Consiglio di Stato n. 2936/2014 che non esclude tout court tale possibilità. A tal riguardo si propone la definizione di un criterio oggettivo di determinazione dei valori di tali franchigie distinto per fonte e comunque non inferiore, in coerenza con quanto riportato nel PdS Terna 20141 , al 20% per la fonte eolica, al 10% per la fonte fotovoltaica e al 4% per la fonte idroelettrica ad acqua fluente, per le altre FERNP e per le unità non rilevanti;

2. per percentuali di errore superiori a quelle delle franchigie di cui al punto precedente, la definizione di bande differenziate per fonte, ai sensi di quanto previsto dalla Deliberazione n. 522/2014/R/eel, i cui valori siano pari a: 40% per l’eolico, 20% per il fotovoltaico, 8% per l’idroelettrico ad acqua fluente, per le altre FERNP e per le unità non rilevanti;

3. oltre la percentuale definita dalle bande, la valorizzazione degli sbilanciamenti secondo la previgente Deliberazione 281/2012/R/efr;

4. la possibilità di aggregazione multifonte delle unità di produzione e con applicazione di una relativa franchigia pari alla media ponderata delle tra singole franchigie;

5. la conferma per gli utenti del dispacciamento della possibilità di adottare ai fini della valorizzazione degli oneri di sbilanciamento – in alternativa al meccanismo di franchigie e bande – le modalità già in essere per gli impianti programmabili non abilitati . Al fine di garantire la massima flessibilità per i produttori, sarebbe inoltre opportuno prevedere che tale scelta possa essere operata con riferimento agli sbilanciamenti entro franchigia oppure a quelli entro banda ed eventualmente più volte nel corso dell’anno;

6. un periodo transitorio per permettere agli operatori di adeguarsi gradualmente, dovendo modificare i sistemi di gestione e previsione della produzione, attualmente impostati e faticosamente messi a punto per rispettare l’assetto regolatorio all’epoca vigente.

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