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L’ISTAT ha recentemente pubblicato la seta edizione del rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, relativo all’anno 2012, completo di dati sulla variazione rispetto al 2013.
In Italia il consumo pro capite di energia elettrica risulta inferiore alla media europea e a quello degli altri paesi di grandi dimensioni. Nel 2012 i consumi elettrici sono pari a 5.082,9 kWh per abitante. Rispetto al 2011, il consumo complessivo di energia elettrica aumenta nel settore dell’agricoltura e del terziario, mentre si riduce nell’industria e nel settore domestico.
La produzione lorda di energia elettrica registra un valore pari a 50,3 GWh per 10 mila abitanti, in lievissima flessione rispetto al 2011 (51,0). Nell’ultimo anno si segnala una riduzione della produzione nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno, mentre risulta in lieve aumento nel Nord-est e nel Centro.
Continua ad aumentare la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili che raggiunge circa il 27 per cento (+3,1 punti percentuali rispetto al 2011). A livello di distribuzione territoriale delle fonti rinnovabili, si segnala la prevalenza dell’apporto idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica nel Mezzogiorno; sostanzialmente uniforme sul territorio nazionale lo sviluppo della produzione elettrica da biomasse, mentre la Toscana è la sola regione a produrre energia geotermica.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, nell’ambito della strategia europea per la promozione di una crescita economica sostenibile, lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresenta un obiettivo prioritario per tutti gli Stati membri. Secondo quanto stabilito dalla direttiva 2009/28/Ce, nel 2020 l’Italia dovrà coprire il 17 per cento dei consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili, circa 6 punti percentuali in più rispetto alla quota rilevata nel 2011 (11,5 per cento). Ai fini del calcolo del raggiungimento dell’obiettivo nazionale di consumo di energia da fonti rinnovabili, la direttiva distingue tre settori: elettricità, riscaldamento e raffreddamento, trasporti. Per quanto riguarda il solo settore elettrico, nel 2012 complessivamente la produzione lorda elettrica da fonti rinnovabili è aumentata rispetto al 2010 ed è aumentata anche la sua incidenza sul consumo interno lordo di energia elettrica. In particolare nel 2012 in Italia la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili è pari al 26,9 per cento, in aumento di ben 3,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Il confronto con i dati europei, aggiornati al 2011, evidenzia per l’Italia una quota del 23,6 per cento, superiore a quella media Ue27 (20,4 per cento). L’Italia si colloca al di sotto di paesi quali la Spagna (30,2) e al di sopra di Germania, Francia e Regno Unito (rispettivamente 20,4, 12,8 e 9,2). Svezia e Austria sono i paesi europei in cui le quote di consumi di energia elettrica coperte da fonti rinnovabili sono più elevate (superiori al 50 per cento); seguono Portogallo (43,6) e Lettonia (41,9). Tra i paesi che sfruttano meno questo tipo di energia figurano invece Cipro, Lussemburgo e Ungheria, con quote inferiori al 7,0 per cento.